Tensioni
Giuseppe Conte, retroscena: "Mi vogliono cacciare?", sventola i sondaggi in faccia a Nicola Zingaretti
Sono sempre più tesi i rapporti tra Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti. In particolare il segretario del Pd ultimamente non fa nulla per celare il malcontento: “La mia lealtà - è lo sfogo con un collega di partito - non può arrivare al punto di accettare che il governo non decida e lasci il paese andare a scatafascio”. È proprio dai continui rinvii e dalle idee poche e confuse del premier che nascono tutti i problemi in seno al governo: ora Conte guarda con sospetto agli alleati dem. “Vogliono che resti fermo tutto com’è? Vogliono la palude?”: queste sono le domande che, secondo il retroscena de La Stampa, il premier si starebbe ponendo dopo che il Pd si è opposto al taglio dell’Iv e ha iniziato a fare resistenza sul decreto semplificazioni.
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Per non parlare poi del Mes, sul quale è in atto un vero e proprio assedio, formalizzato in una lettera in cui Zingaretti chiede di attivare il fondo per le spese sanitarie. Una richiesta che sa tanto di ultimatum, che infatti Conte non ha gradito, anche se si è trattenuto dal farlo sapere pubblicamente per non alimentare ulteriori tensioni. Secondo La Stampa, il premier è convinto che Zinga si senta messo in discussione dal Pd e per questo ha dovuto dare prova di essere ancora il leader del partito e di non subire l’agenda di governo dal M5s.
Fatto sta che da settimane a Conte arrivano continuamente le voci di un Pd imbizzarrito in Parlamento e infastidito dallo stallo dovuto ai continui annunci e rinvii del premier. “Io sono qui a lavorare per l’Italia, loro?”, è il Conte-pensiero: “Se vogliono metterci qualcun altro al mio posto facciano pure, vediamo”. L’inquilino di Palazzo Chigi sa bene che difficilmente potrà cadere, visto che al momento non ci sono alternative: così può crogiolarsi nei sondaggi, che rilevano un consenso altissimo - in media del 60% - e lo tengono a riparo da un’ipotetica congiura interna.