Contratti
Giuseppe Conte, i dipendenti di Palazzo Chigi gli fanno causa per lo smart working
Una causa contro Giuseppe Conte, sollevata dai dipendenti di Palazzo Chigi. Piove sul bagnato per il premier, accusato di "comportamento anti-sindacale". Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i dirigenti non avrebbero negoziato le modalità per attuare lo smart working durante l'emergenza coronavirus, violando il contratto collettivo. I dipendenti si sono ritrovati così a lavorare un solo giorno a settimana in ufficio e gli altri 6 da casa.
Nel mirino, spiega il Corsera, il capo dipartimento degli Affari giuridici e legislativi Ermanno Di Francisco "che, per contenere il contagio da nuovo coronavirus, aveva deciso che durante la pandemia non fosse 'autorizzata la presenza in ufficio per una durata eccedente quella contrattualmente prevista'. Niente straordinari, quindi. Nel giorno di lavoro in ufficio, il personale dei ruoli di Presidenza del Consiglio avrebbe dovuto rimanere a lavorare solamente per le 7 ore e 36 minuti previste dal contratto, e il personale di altre amministrazioni per 7 ore e 12 minuti". Il ricorso viene definito dallo staff di Conte "completamente infondato" e "temerario".