Chiara Appendino sta con Beppe Grillo: "Lo sostengo in questo governo, basta litigare". Indiscrezione: pronta una poltrona a Roma?
Chiara Appendino, sindaco di Torino in quota Movimento Cinque Stelle sta con Beppe Grillo, cofondatore del Movimento nel 2009 con Gianroberto Casaleggio. Lo dice chiaro e tondo in un'intervista a La Repubblica dove spiega anche le sue scelte: "Sono abituata a fare politica se c'è un progetto concreto e in cui credo da portare avanti".
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Insomma basta ai malumori legati ad ambizioni personali, vedi Luigi Di Maio. "Il dibattito è iniziato già mesi fa con le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico. Non penso però che questa discussione debba mettere a rischio la tenuta del governo, ma vada fatta nella sede corretta, cioè gli Stati generali e una volta superata l'emergenza Covid". Non gradisce le sparate alla Alessandro Di Battista o le "dobbiamo decidere se vogliamo tornare ad essere un movimento di protesta o rimanere una forza propositiva di governo. Io sono per questa evoluzione e anche sul piano politico personale mi muovo in questo solco".
Il primo cittadino ci tiene alla poltrona e le barricate non le si confanno "su cosa vorrà essere da grande il M5S influenzerà anche le mie scelte personali sul futuro". Come Beppe Grillo, che si sta riprendendo la guida del Movimento, sente questo governo come "con Beppe non ci sentiamo da un po'", dice, "Però io sostengo questo governo". L'esecutivo di Conte "deve andare avanti", aggiunge, "Penso debba continuare il lavoro che ha iniziato e debba farlo con questi ministri e queste forze politiche che lo compongono". Il Movimento "ha fatto un percorso" e "mi sembra naturale ragionare sull'identità del M5s. Non si può pensare che siamo quelli del 2008. Ci siamo evoluti e dobbiamo continuare a farlo".
Alla luce anche della sua esperienza amministrativa "penso che i 5stelle possano e debbano rimanere una forza di governo" anche perché "una visione chiara del Paese ce l'abbiamo". Dopo aver fatto il reddito di cittadinanza "dobbiamo andare avanti. Molte priorità sono quelle che stiamo portando avanti anche a Torino".
Con l'esecutivo "abbiamo ottenuto dei risultati" ma "dobbiamo spingerci oltre e legare il Green new deal a nuove politiche del lavoro, che tengano conto delle mutazioni che le tematiche ambientali innescheranno". Come Cinquestelle "dobbiamo decidere se vogliamo tornare ad essere un movimento di protesta o rimanere una forza propositiva di governo". Ancora non sa cosa farà da grande se rimanere a Torino o puntare ad "altri ruoli nel Movimento. Deciderò in autunno". E si prende tempo fino agli "Stati generali" previsti per la fine di settembre dopo le elezioni Regionali.