E ora che si fa?
Giorgia Meloni e Matteo Salvini, il sondaggio al tavolo del vertice sulle regionali: cifre e nomi, snodo decisivo per l'alleanza
Vertice delle tensioni nel centrodestra. Lunedì sera Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, insieme ai rispettivi bracci destri Andrea Crippa per la Lega, Ignazio La Russa per Fratelli d'Italia e Licia Ronzulli per Forza Italia, si sono incontrati per fare nuovamente il punto della situazione sui candidati del centrodestra e alla Meloni non sarebbe andato giù lo slittamento dell'ora d'inizio del confronto. Salvini, impegnato in un tour elettorale, ha tardato e Giorgia, secondo un retroscena del Giornale, ha sbottato: "Mica siamo tutti ai suoi comodi". Antipasto di un confronto serrato, tutto politico. In ballo ci sono i nomi da schierare alle regionali di Campania, Puglia e Marche. Secondo l'accordo stilato 6 mesi fa, la Lega in cambio della candidatura di Lucia Borgonzoni in Emilia Romagna e della presidenza del Copasir per Raffaele Volpi aveva "lasciato" la Campania a FI e le altre due regioni a FdI. Ora però i rapporti di forza stanno cambiando, Silvio Berlusconi e Meloni sono in recupero e non accettano il ripensamento di Salvini, che ha chiesto candidati "civici e condivisi" da tutto il centrodestra.
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I sondaggi, peraltro, paiono sostenere la posizione della Meloni, che nelle Marche vede il "ribaltone" (Francesco Acquaroli è a 45 punti di gradimento contro i 40 del candidato del centrosinistra) mentre in Puglia sogna il doppio colpaccio: vittoria con Raffaele Fitto e FdI primo partito. Da qui, suggerisce il retroscena, l'assedio di Salvini alla Meloni "per evitare che l'ormai probabile election day del 20 settembre diventi una gigantesca débâcle per la Lega rispetto agli equilibri del centrodestra".