Triste commiato
Giuseppe Conte finito, governo tecnico a settembre. L'indiscrezione: ecco quando l'ha capito
Sta provando a blindarsi con Paolo Savona, suo ex ministro oggi presidente Consob, ma Giuseppe Conte sa che superata l'emergenza sanitaria del coronavirus, da cui è uscito "blindato" per almeno 3 mesi, ora per lui inizia il ballo sul Titanic. Il mix è esplosivo: crisi politica, con Pd, M5s e Italia Viva che a turno sganciano granate sull'esecutivo, cui si aggiungono quelle ovvie di Meloni e Salvini, e crisi economica ormai conclamata. E proprio a quest'ultima fa riferimento il bilancio di Bankitalia, che secondo Repubblica assomiglia molto più a un "programma di governo". Imminente. Il discorso del governatore Ignazio Visco, sottolinea Claudio Tito, "non è stato ordinario. Nulla di burocratico in quel 13% di Pil in meno previsto per il 2020".
Quasi campane a morto per il premier. Anche perché "la partecipazione plastica di Mario Draghi alle considerazione finali ha fatto il resto. L'ex presidente della Bce è ormai diventato una delle principali 'riserve' della Repubblica. Una situazione, al di là delle intenzioni di Visco, potenzialmente in grado di dare un altro scossone ad un esecutivo fragile". Lo scenario che si prospetta, trae le conseguenze Dagospia, è molto semplice: governo tecnico a settembre, abbraccio mortale dell'Europa (Mes e Recovery Fund) e un bel tuffo nel passato che non passa mai, l'euro-golpe del 2011.