Manovre e poltrone
Giuseppe Conte, voci sul rimpasto: il Pd vuole far fuori Lucia Azzolina
Il decreto Rilancio con i suoi ritardi e le sue faticosissime trattative sulle coperture economiche è un’immagine di precarietà permanente, sufficiente per comprendere quanto agitate siano le acque nella maggioranza. Lo scrive Il Giornale, secondo cui proprio mentre a Palazzo Chigi cercavano faticosamente di chiudere la quadra sul dl, Matteo Renzi già tornava ad affondare i colpi su Giuseppe Conte. In particolare su due temi: la decretazione d’emergenza del premier e soprattutto la mozione di sfiducia dalla quale mercoledì prossimo Alfonso Bonafede dovrà difendersi. Tra l’altro il ministro è anche capodelegazione del M5S nel governo, per questo l’appuntamento è fondamentale e la tensione è alta: Italia Viva non ha ancora sciolto la riserva e c’è il timore che possa votare la sfiducia insieme ai partiti di opposizione che l’hanno proposta.
Secondo Il Giornale non è solo l’insofferenza di Renzi a far traballare Conte: anche nel Pd si respira un clima teso, soprattutto dopo lo sfogo di Dario Franceschini sull’approssimazione con la quale si sta muovendo l’esecutivo. Sfogo che riassume i timori dei vertici dem, preoccupati dal fatto che la fase 2 sia ingestibile in queste condizioni. Al punto che si fanno sempre più intense le voci secondo cui all’interno del Pd starebbero pensando ad un rimpasto, necessario per cambiare passo prima dell’estate. Non trapelano nomi degli eventuali ministri da silurare, a parte quello di Lucia Azzolina, che tutto ha fatto tranne che convincere per la gestione della scuola in tempi di emergenza. Ma nel mirino dei dem ci sarebbero anche alcuni dicasteri di seconda fascia, dove alcuni ministri sono considerati del tutto inadeguati.