Fine vicina
Giuseppe Conte, il suo futuro non brilla. Quelle voci in Parlamento: il governo non vedrà l'estate
La sfiducia per il premier Giuseppe Conte, in attesa di quella parlamentare, si respira nell' aria.. La sua figura, scrive il Giornale, si è consumata in questi mesi di quarantena. Molti, fuori e dentro la maggioranza di governo, si sono convinti che non può essere Conte l' uomo di domani. E anche se i sondaggi dicono che sia popolare, i suoi dettrattori rispondono che comunque mica si vota. Pierferdinando Casini, sul Corriere della Sera, ha fatto capire che durerà, "un mese o due al massimo". Insomma non arriva all' estate. In questi mesi il premier ha cercato una sponda con Crimi e Buffagni, magari con l' idea prima o poi di dare vita a un progetto verde, non alternativo ai Cinque Stelle. Ma Di Maio ha ancora in mano il Movimento e non fa nulla per proteggere Palazzo Chigi.
Conte si è anche proposto anche come punto di riferimento della sinistra. Solo che anche lì le cose sono cambiate. Il Pd lo ha mollato. Non è piaciuto il suo protagonismo. Non ascolta, non condivide, non dialoga. Ma chi prenderà il suo posto? I nomi di Colao e di Fabio Panetta, al momento in Bce, girano da tempo, scrive Vittorio Macioce. Si dice che Franceschini stia pensando a una donna, una figura che assomiglia a Marta Cartabia, presidente in scadenza della Corte Costituzionale, cattolica e gradita al Quirinale, altrimenti toccherà giocarsi l' unica riserva della nazione: Mario Draghi. Si sente spesso con Mattarella, ma è la carta della disperazione.