Lo scenario

Sondaggio Swg: centrosinistra avanti, Alfano giù

Andrea Tempestini

La guerra dei sondaggi s'arricchisce di un nuovo capitolo. C'è chi sostiene che il centrodestra sia in grande vantaggio, eppure l'ultima rilevazione Swg afferma l'esatto opposto: davanti ci sarebbe il centrosinistra, che questa settimana supererebbe anche il 37% necessario per imporsi al primo turno nel nuovo "regime Italicum". Per Swg sarebbero ben pochi i benefici per il centrodestra con il ritorno di Pier Ferdinando Casini. Sinistra - La parola ai numeri. Negli ultimi sette giorni il Pd avrebbe guadagnato 2 punti, passando dal 31,3% al 33,4%, mentre Sel di Vendola raggiungerebbe il 3,6%, in salita di 0,1 punti. Gli altri partiti della coalizione di centrosinistra raggranellerebbero lo 0,7%: così la coalizione raggiungerebbe un agognato 37,7%, sufficiente per vincere le elezioni al primo turno e ad ottenere la maggioranza assoluta alla Camera, senza neppure passare per il ballottaggio. Destra - E nel centrodestra? La coalizione si fermerebbe a soli tre punti di distacco (tre punti però decisivi), al 34,6 per cento. Come detto, l'inclusione di Casini non pare cambiare di molto le carte in tavola: vale solo lo 0,6% in più. Per Swg nell'ultima settimana Forza Italia ha guadaganto l'1% passando così al 21,1%; cresce la Lega Nord dello 0,6% e sale al 5,3%, mentre cala Ncd dello 0,6%, Fdl dello 0,5% e La Destra dello 0,7%. In calo dello 0,5% anche gli altri partiti: ne segue un totale stimato al 34,6 per cento. Altri - L'Udc di Casini, dopo l'annuncio del "ritorno" al berlusconismo, resta immobile all'1,3%, come se la decisione non avesse minimamente influenzato l'elettorato di riferimento. Per Swg, tra gli altri partiti, guadagna invece terreno Scelta Civica di Mario Monti, al 2,6%, mentre perde qualche decimale il M5S: i grillini sarebbero comunque oltre il 21 per cento. Perdono strada anche Rifondazione Comunista (-0,5%) e Idv (-0,2%). Infine il maxi-partito di indecisi e astenuti, che conterebbe il 40,2% degli aventi diritto al voto. Lo scenario - Numeri, cifre e rilevazioni che indicano come, tra gli altri, anche Ncd perda voti e consensi. Il partito di Angelino Alfano sconta il sostegno a un governo sempre più impopolare, tanto che tra le segrete stanze romane si comincia a discutere di una nuova possibilità, di un'ipotesi destinata a complicare ulteriormente il quadro e la vita al governo. Come spiega Barbara Romano su Libero di domenica 9 febbraio, potrebbe essere Ncd il nuovo "alleato" di Renzi nella guerra a Letta. I 30 voti degli alfaniani, magari voti contrari sull'Italicum o sul salva-Roma, metterebbero l'esecutivo in minoranza e di fatto costringerebbero il premier alla resa. I sondaggi, insomma, potrebbero convincere Angelino a staccare la spina a ciò che resta dell larghe intese (anche perché, ed Alfano può usarlo come casus belli, Ncd vuole la sostituzione di Fabrizio Saccomanni nell'imminente rimpasto. Una sostituzione a cui Letta e Napolitano, però, non pensano affatto).