Verso un voto di fiducia

I capigruppo di maggioranza: "Necessaria una verifica di governo"

Andrea Tempestini

Una nuova fiducia per Enrico Letta. "Si è evocata, mi pare da parte di tutti, la necessità che rapidamente il presidente del Consiglio chieda una verifica politica di governo", spiega Lorenzo Dellai, capogruppo alla Camera dei Popolari per l'Italia, al termine della riunione con i suoi omologhi a Palazzo Chigi. I capigruppo della maggioranza, dunque, chiedono di "contare" i numeri del governo, chiedono una verifica - aggiunge Dellai - che Letta stesso "si era impegnato a fare. L'auspicio è che si possa conclucere al più presto questa fase per rendere "più forte l'esecutivo e il suo profilo politico". Una frase che, tradotta dal politichese, suona come un ultimatum al premier: o fai qualcosa, oppure vai a casa. Il timore della paralisi - Il punto è che Palazzo Chigi è sotto assedio. Sotto l'assedio delle opposizioni (grillini e Forza Italia), sotto l'assedio "amico" di Matteo Renzi e sotto l'assedio dei decreti in scadenza e in attesa di conversione. Un calendario incalzante, nel quale deve essere inserita anche la riforma elettorale, in esame a Montecitorio la prossima settimana. Così Dario Franceschini, non a caso renziano, e i capigruppo della maggioranza intimano al premier di procedere in fretta alla verifica politica. L'obiettivo, su cui insiste da settimane il segretario del Pd, è quello di evitare il pantano. Il timore è che nei prossimi giorni, in Parlamento, si ripetano le scene viste nel corso della conversione del provvedimento Imu-Bankitalia. L'Italia, però, non si può permettere altri due mesi di paralisi, tra sedute fiume, ostruzionismo e risse. Scontri e scenari - Il premier, da par suo, da giorni insiste con Renzi sulla necessità del rimpasto, una necessità che potrebbe viaggiare di pari passo col voto di fiducia. Il segretario, però, di rimpasto non vuole sentir parlare: la sfida tra i due si riproporrà domani, giovedì 6 febbraio, in una direzione del Pd che, al solito, si preannuncia aspra. Inoltre, a rendere il clima ancor più velenoso, le voci sempre più insistenti su una possibile staffetta a Palazzo Chigi: fuori Enrico Letta, dentro Matteo Renzi, a capo di un ipotetico governo destinato a durare fino al 2018 e in grado, in determinate occasioni, di giocare di sponda (ossia fare le riforme) anche con Forza Italia. Se quest'ultimo scenario si tramutasse in realtà, però, si andrebbe ben oltre la "verifica di governo" che è stata appena chiesta dalla maggioranza stessa.