Il consigliere contro Letta

Toti: Letta non ha i numeri

Lucia Esposito

Un Giovanni Toti all’attacco, quello ospite di Ballarò ieri sera. L’ex direttore del Tg4, volto moderato del berlusconismo, per una volta ha tirato fuori gli artigli. «Il grande assente di questa fase è la politica», attacca Toti, «l’Italia è  meno competitiva, se il governo non individua delle linee di sviluppo andiamo a fondo». Ma l’esecutivo, secondo il consigliere politico del Cavaliere, è arrivato al capolinea: «Enrico Letta traeva forza dalle larghe intese, una fase politica che è finita. Adesso è il suo è un governo tutto spostato a sinistra». Il  presupposto dell’accordo trasversale è caduto. E Palazzo Chigi, incalzato quotidianamente dal neo segretario del Partito democratico Matteo Renzi, è sempre più debole. «Il governo», ricorda Toti, «doveva fare delle riforme importantissime, sia in campo economico che sul versante istituzionale». Letta aveva promesso «la riduzione del cuneo fiscale» e «non è arrivato»; doveva rimettere «in movimento il  mercato della casa» con l’abolizione dell’Imu. E, alla fine, «non si è capito più niente»; c’è la riforma Fornero che «ingessa il mercato  del lavoro» e che «andrebbe cambiata», ma il governo «non ha i numeri per fare nulla». Senza parlare delle riforme. Tema che l’esecutivo si è visto sfilare da Renzi, che ha preso l’iniziativa su regole di voto e architettura costituzionale. E l’Europa? «Come fa il ministro Saccomanni a tenere sotto controllo i conti pubblici quando è il primo azionista della maggioranza, il leader del Pd Renzi, che definisce il patto di stabilità come il “patto di stupidità”».  Toti difende l’accordo Berlusconi-Renzi sulle nuove regole di voto. «Con chi doveva parlare Renzi se non con il leader del principale partito di opposizione, che rappresenta milioni di elettori? I grillini non si siedono al tavolo, organizzano gli streaming ma poi non partecipano ai processi decisionali. Per fortuna la legge elettorale l’ha fatta Verdini, che se ne intende, insieme alla Boschi e non i blogger dell’M5S», ha detto l'esponente di Forza Italia in un botta e risposta con il professor Becchi. «Non siamo in una dittatura della maggioranza, ma delle minoranze», ha proseguito. Quanto al Movimento 5 Stelle, «ha avuto un patrimonio enorme di voti e l’ha congelato». A proposito del coordinatore azzurri, Toti è stato al centro anche di un altro caso, nel corso della giornata di ieri. Denis Verdini ha smentito  Antonello Piroso, giurando di non aver mai rivolto frasi poco carine all’ex direttore Mediaset. Né davanti né alle sue spalle «Non ho motivo per rivolgere all’amico Toti espressioni offensive, al contrario anche perché chi mi conosce sa bene che se io devo dire qualcosa lo faccio a viso aperto, in modo diretto, parlando all’interessato, e mai e poi mai alle spalle». Il giornalista però insiste. Il coordinatore di Forza Italia ha dato del “babbeo” a Toti. E scrive a Dagospia: «Vedo che l’onorevole Verdini smentisce. E io invece confermo. E come ben sa l’onorevole, che venne gradito ospite a “Niente di Personale” su La7 per un faccia-a-faccia di 40 minuti che ex post lui stesso definì “duro ma corretto”, non invento, e sto molto attento a quello che sento. In tv e fuori». Salvatore Dama