Grande coalizione
Forza Italia, ecco come vinciamo le elezioni
Certo un'intervista, per di più a Repubblica, non basta. Ci vorrà, come spiega Osvaldo Napoli, almeno una visita in quel di Arcore. Anche perchè il leader dell'Udc, in quell'intervista, ha detto che la questione Berlusconi (cioè le vicende giudiziarie del Cavaliere) "resta un problema aperto". E che andrà dunque chiarito e risolto a quattr'occhi. Ma in Forza Italia già festeggiano l'addio di Pierferdinando Casini al "centrino" di Fini e Monti e il suo ritorno nel centrodestra. Renato Brunetta, presidente del gruppo azzurro alla Camera, fa già i conti per le prossime elezioni e si compiace: "Forza Italia ha un potere enorme di coalizione. Non cannibalizza. Ma catalizza", si legge nel Mattinale, la nota politica redatta del gruppo forzista a Montecitorio. Che aggiunge: "La destra democratica e' indotta a federare le sue componenti: così l'ala più marcatamente popolar-cattolica di Alfano e Lupi, può radunarsi con l'Udc di Casini e i Popolari per l'Italia di Mario Mauro e la Lega può fare altrettanto con forze territoriali, mantenendo il suo radicamento elettorale". Oltre che lo champagne, in San Lorenzo in Lucina hanno anche già iniziato a tirare fuori le calcolatrici. E per Brunetta il conto è semplice: "Almeno 25 per cento di Forza Italia, più un 13-15 delle altre tre aree (quella Udc-Popolari, quella Ncd e quella Lega, ndr), si va tranquillamente oltre il 38% (e quindi oltre la solgia del 37 col quale si avrà diritto al premio di maggioranza, se l'Italicum verrà approvato nella sua forma attuale, ndr), con una rappresentanza sociale, territoriale, politica a valenza europea senza pari. Da noi i partiti piccoli diventano grandi".