Privilegi volanti
Letta scrive: "Il fidanzato della Boldrini in Sudafrica? Tutto regolare", Feltri risponde: "Perché Mastella per il figlio fu linciato?"
Adesso si scomoda anche il premier Enrico Letta per difendere la passeggiata in Sudafrica di Laura Boldrini. La linea difensiva è la stessa della presidente della Camera: "Ce l'avete con lei solo perché è donna". Il presidente del Consiglio, insolentito dalle polemiche mediatiche che hanno accompagnato la partecipazione della titolare di Montecitorio (con fidanzato) ai funerali di Nelson Mandela, inforca la penna e scrive a Vittorio Feltri, direttore editoriale de Il Giornale. "Il viaggio non ha comportato spese di alloggio - dice il premier, ribadendo un particolare noto - né spese aggiuntive a carico del bilancio pubblico. La sua partecipazione era pienamente legittima. Resta - chiosa il premier - il pregiudizio sessista, indizio di un doppiopesismo palese. Nessuna polemica, mai, sulle mogli accompagnatrici, levata di scudi se l'accompagnatore è uomo, a maggior ragione se non ufficialmente coniugato". Nulla di nuovo - "Mi sarei aspettato una spiegazione di buon senso e mi rammarica che lei non me l'abbia fornita". La risposta di Feltri è secca quanto la lettera di Letta incapace di portare nuovi argomenti nel dibattito. La pietra angolare rimane il trattamento riservato all'allora Guardasigilli Clemente Mastella per un passaggio informale dato al figlio su un volo di Stato per Milano. "Il ministro fu attaccato con furore da ogni parte e accusato di familismo", ricorda il direttore, che chiude così: "Continuo a non capire perché sia considerato lecito il viaggio di Laura Boldrini (con fidanzato) e, invece, giudicato illecito quello di Clemente Mastella (con figlio).