La bordata
Forza Italia, Bondi: "Alfano ci ruba i parlamentari"
"Basta fare scouting su altri Parlamentari per convincerli ad aderire a Ncd". L'accusa è di quelle che fanno male. E a farla è Sandro Bondi. L'ex ministro mette nel mirino ancora Angelino Alfano e i suoi e denuncia uno "scouting" sospetto a palazzo Madama: "Mi chiedo se si possa considerare moralmente corretto che ministri in carica appartenenti al nuovo centrodestra lavorino con particolare insistenza per favorire il passaggio di parlamentari di Forza Italia e di altri gruppi al loro nuovo partito. La prima riforma della politica dovrebbe essere quella di scoraggiare questa forma di abigeato politico, che trasforma il Parlamento in una specie di suburra", afferma Bondi. "Basta con i traditori" - "E poi -aggiunge- ci dovremmo pure alleare, dopo la loro alleanza con la sinistra, con questo partito!". Insomma l'accusa è chiara: Gli alfaniani vogliono vampirizzare Forza Italia e far crescere le proprie truppe. Secondo alcune indiscrezioni raccontate dall'Agi, sarebbe in arrivo il trentadueseimo senatore per il Nuovo Centrodestra, si chiama Michelino Davico, dovrebbe esprimere un voto di dissenso rispetto all’atteggiamento della Lega, votando la fiducia al governo per poi passare nei prossimi giorni nel gruppo di Angelino Alfano. Ma se nel Carroccio c'è chi non vuole cavalcare la linea anti-europea di Salvini, anche in Forza Italia c'è chi si interroga sul da farsi, visto che anche un altro senatore azzurro potrebbe la prossima settimana annunciare il cambio di casacca. Insomma i transfughi in Aula sono tanti e il pericolo emorragia è sempre in agguato. "Dimettiti" - Ma Bondi non è preoccupato solo per lo "scouting" degli alfaniani, l'ex ministro chiede anche ad Angelino di fare un passo indietro: "Particolarmente in un momento come questo, caratterizzato da forti tensioni sociali che impongono una saggia e attenta gestione dell’ordine pubblico, non appare opportuno che l’onorevole Alfano mantenga due importanti responsabilità: quella di segretario di partito e di ministro dell’Interno. Lo sostengo senza alcuno spirito polemico, ma segnalando un problema che avrebbe già dovuto essere affrontato e sciolto dal diretto interessato. Non rammento infatti nella storia repubblicana altri casi analoghi". Insomma la guerra è ancora aperta e i falchi non hanno alcuna intenzione di mollare la presa sulle colombe...