Le manovre
Berlusconi: "Se tornate ammazzo il vitello grasso"
La telefonata è arrivata domenica sera a un parlamentare del Nuovo centrodestra che proprio non se lo aspettava. «Pronto? Amico mio…». Era Silvio Berlusconi, il leader fresco di abbandono. «Guarda che l’amicizia non viene mai meno, e anzi si rafforza quando il tuo amico all’improvviso impazzisce», ha esordito con voce suadente il Cavaliere, che ha colto subito la sorpresa e perfino un po’ di commozione nell’interlocutore, ed è andato avanti come un treno per non dargli tempi di reazione. «Come sta la tua signora? E quel lavoro che stavi facendo? Non abbandonarlo solo perché sei in un momento di impazzimento, mi raccomando, eh? Vale la pena portarlo in fondo». Berlusconi come al solito è un diluvio di parole. Parla di sé, della sua espulsione dal Senato, perfino della tranquillità che sembra avere ritrovato la sua giornata tipo, ma si duole del mancato riposo. Racconta di avere lanciato l’operazione «Club Forza Silvio», che sono arrivate almeno 3 mila adesioni all’iniziativa. Si lamenta di qualche dirigente locale del partito che remerebbe contro, di qualcuno che sostiene ci sarebbe imbarazzo con una sigla personalizzata, e avrebbe preferito chiamare le nuove creature «Club Forza Italia». Sostiene che però la personalizzazione è necessaria in questo momento, sia come messaggio chiaro ai poteri forti che pensavano di toglierselo dai piedi con una banale sentenza giudiziaria. Poi aggiunge scherzando: «d’altra parte da quando mi avete lasciato voi che siete improvvisamente impazziti, nel partito resto solo io. Mica si poteva dare altro nome a quei club…». Il Cavaliere racconta i grandi progetti per lanciare i club il prossimo 8 di dicembre, data scelta ovviamente per oscurare un po’ le primarie del Pd. Ed è inevitabile che il discorso finisca su quella contesa interna alla sinistra: «Ma hai visto che passo ha Matteo Renzi? Quello asfalta tutti, e non può sfuggire alla macchina schiacciasassi né Enrico Letta, né il suo governo. Se lo vedi puoi capire bene la pazzia che avete fatto. Ma non ti preoccupare, potete tornare indietro quando volete. Io vi aspetto a braccia aperte, tu e tutti gli altri. Anzi, ho già il vitello grasso pronto da ammazzare per fare festa ai miei figlioli prodighi…» di Fosca Bincher