Angelino non ci sta

Alfano: Renzi non tiri la corda altrimenti

Lucia Esposito

“C'è un dato che resta  strutturale e che Renzi non deve dimenticare: noi siamo determinanti. Era così 15 giorni fa e lo è anche adesso. Quindi chiediamo un   contratto di governo, Italia 2014, per dire senza giri di parole che  deve durare un anno e che deve contenere alcune questioni   ineludibili”. Lo afferma, in un’intervista a La Repubblica, il   vicepremier e leader di Ncd, Angelino Alfano, replicando alle  affermazioni rese domenica primo dicembre da Matteo Renzi allo stesso quotidiano. Le responsabilità di Matteo  -  “Non abbiamo paura di andare a votare anche prima. Decida lui - aggiunge Alfano- se assumersi la responsabilità di far cadere il   presidente del Consiglio del suo partito”. Le sottolineature critiche  di Renzi, afferma tra l’altro il ministro dell’Interno, altro non sono  che “un modo per far fibrillare il governo", ma "tra una settimana ci  sarà il nuovo segretario del Pd e finalmente avranno altro a cui  pensare. Da mesi il governo è condizionato dal loro scontro   interno. Il nuovo segretario democratico avrà il potere di far cadere   il presidente del Consiglio del proprio partito, il suo presidente del  Consiglio. Se vuole esercitare questo potere, lo dica agli italiani   chiedendo il voto con questa legge elettorale”. Quanto a un possibile  rimpasto di governo, Alfano taglia corto: “Non è un tema che ci   ppassiona. Valuteremo tutti insieme”. Infine, per quel che riguarda   il proprio futuro, il titolare del Viminale dice: "Sono orientato   semmai a non avere ruoli operativi nel nuovo partito”. Il vicepremier ha detto di non temere "la vendetta" di Berlusconi. Siamo decisivi per il futuro del centrodestra. E il premier sarà scelto con le primarie".