Alta tensione
Governo, Alfano: "Abbiamo i numeri per far cadere Letta"
Angelino Alfano dopo la decadenza di Silvio Berlusconi prova a pungere Enrico Letta. Il vicepremier che dieci giorni fa ha detto addio a Silvio per provare la sua avventura con "Nuovo centrodestra", giurando fedeltà al governo, adesso forse ha paura di restare solo e di essere schiacciato da un "governino" che tanto dice e poco fa. Così in una conferenza stampa con i minsitri ex Pdl afferma: "Noi abbiamo parlamentari sufficienti per tenere in vita il governo, ma anche viceversa". I numeri di Letta e l'alleanza col Cav - I numeri per Letta, soprattutto al Senato sono infatti risicati. "I consensi poi - ha aggiunto il vicepremier - sono sufficienti per far vincere il nuovo centrodestra non da soli ma sotto un tetto comune dei moderati italiani". insomma Angelino tende una mano al Cav e gli fa capire che probabilmente le sue colombe, da sole, non possono volare in alto. Alfano ha poi proposto un contratto di programma per il 2014: "Lo vogliamo chiamare Italia 2014". Alfano indica fra i punti del programma: la riforma della legge elettorale, il taglio del costo del lavoro intervenendo sul salario di produttività, l'immigrazione". Angelino comunque guarda anche al Pd. Il voto per le primarie della segreteria è dietro l'angolo. L'avvertimento a Renzi - E Alfano sa bene che con Renzi al Nazareno la vita del governo può essere a rischio: "A breve si concluderà il congresso del Pd. Vediamo chi sarà il segretario e se come primo gesto vorrà far cadere il governo per mano di un esponente del Pd. Spero che il congresso del Pd non ricada sugli italiani, che non siano loro a dovere pagare il conto", ha aggiunto. Alfano ora deve dare dimostrare che lo "strappo" con Silvio è servito a qualcosa. Altrimenti rischia di far la fine di Monti, o peggio di Fini. Blitz Mussolini - Intanto Alessandra Mussolini mentre i ministri del Nuovo centrodestra parlano del loro progetto politico, fa un'incursione durante la conferenza stamapa. La senatrice azzurra si affaccia dalla porta di Sala Koch e urla: "Buffoni, buffoni!". I ministri restano impassibili. Ma la tensione resta alle stelle.