Sindaco d'Italia
Matteo Renzi, anche il politologo Orsina lo stronca: "In debito d'ossigeno, cosa c'è dietro"
In cosa consiste la riforma del "Sindaco d'Italia", proposta da Matteo Renzi dal salotto di Porta a Porta? Lo spiega Giovanni Orsina, politologo e direttore della School of Government alla Luiss, in un'intervista a Il Giornale. La proposta di elezione diretta del presidente del Consiglio ricorda il "premierato" mai approvato di Silvio Berlusconi del 2005. Perché Renzi la rilancia? Orsina non ha dubbi: "È in debito di ossigeno e si atteggia a padre nobile per cercare spazio, sonda sponde a destra, in definitiva lotta per sopravvivere". Poi viene evidenziata la contraddizione del leader di Italia Viva: "È tutto molto curioso: ha sempre detto di voler spazzare via i partitini. Adesso che pure lui si è rimpicciolito, rieccolo con la vecchia ricetta che dovrebbe portare a una semplificazione del quadro", afferma il politologo. Per approfondire leggi anche: Matteo Renzi, l'appello a Salvini: "Centrodestra aiutami tu". Pietro Senaldi: il significato delle sue parole In un certo senso, secondo Orsina, la riforma "riprende il modello renziano dell'Italicum", bocciato dalla Corte Costituzionale. Ma, in questo momento storico, i partiti non sono in grado di cambiare il sistema politico: "Hanno perso la loro forza e non si possono rianimare con lezioni di ingegneria costituzionale: le riforme, quelle vere, rimangono al palo perché manca il tempo per portarle a compimento e perché nessuno ha la forza per imporle", tuona Orsina, che poi conclude con una sentenza inappellabile: "Il sistema dev'essere riformato per la sua debolezza, ma è troppo debole per riformarsi".