Nel mirino

Alfonso Bonafede, Dagospia: Matteo Renzi presenta la mozione subito dopo la fiducia sulla prescrizione

Davide Locano

Manca sempre meno al voto sulla prescrizione, la riforma di Alfonso Bonafede che continua ad agitare il governo. Pd e M5s hanno raggiunto un'intesa sul testo, da cui però come è noto si è sfilata Italia Viva di Matteo Renzi, contrarissima alla riforma. E allora, che succederà? Da par suo, Renzi continua a dire di non voler far cadere il governo. E quindi? Quindi c'è chi ipotizza un'uscita dall'aula di IV, ma negli ultimi minuti - rilanciata da Dagospia - sta prendendo corpo una nuova ipotesi. Su Dago, in un flash, si legge: "In caso di fiducia sulla prescrizione, i renziani non faranno cadere il governo. Ma un minuto dopo il voto proporranno una mozione di sfiducia contro il solo ministro Bonafede. A quel punto, con l'appoggio di Lega, Forza Italia e frattaglie varie, avrebbero i numeri al Senato per colpirlo". La novità, dunque, sta nella tempistica: mozione di sfiducia contro il Guardasigilli subito dopo l'eventuale fiducia sulla prescrizione. Insomma, Renzi non vuole far cadere il governo, quanto meno direttamente: difficile che un'iniziativa del genere non abbia conseguenze. Anche definitive. Leggi anche: Filippo Facci contro Alfonso Bonafede: "Perché è un uomo pericoloso" E a confermare indirettamente quanto anticipato da Dagospia, ci pensa anche Roberto Giachetti di IV, che intervistato a Un giorno da pecora ha spiegato: "Quello che posso dire è che se loro, e in particolare Bonafede, vogliono continuare con una forzatura di questo tipo, certamente, al di là di quello che succederà con il governo, il ministro Bonafede si troverà una bella mozione di sfiducia. Questo è pacifico". La trappola contro il ministro grillino è tesa.