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Migranti: Tribunale ministri, 'naufraghi costretti con forza a restare 6 giorni su Open Arms'
Palermo, 4 feb. (Adnkronos) - I 164 migranti, tra cui numerosi minori non accompagnati, che nell'agosto del 2019 furono soccorsi dalla nave spagnola Open Arms, in attesa di ottenere un porto di sbarco, fino a quel momento rifiutato dal Viminale guidato in quel momento da Matteo Salvini, "vennero costretti forzatamente a rimanere a bordo per sei giorni, dal 14 agosto sino all’esecuzione del sequestro preventivo, in data 20 agosto (solo per i soggetti minorenni, sino al 18 agosto, data in cui ne venne autorizzato lo sbarco". A scriverlo sono le tre giudici del Tribunale dei ministri di Palermo nella richiesta di autorizzazione a procedere per Salvini accusato di sequestro di persona. "La protrazione della loro permanenza a bordo della Open Arms, per le precarie condizioni, sanitarie, psico-fisiche e logistiche, in cui essi versavano ha certamente compresso in modo rilevante e, dunque, giuridicamente “apprezzabile” la loro libertà di movimento", dicono i magistrati. E ricorda "quanto annotato dal Procuratore della Repubblica di Agrigento" Luigi Patronaggio nel verbale di ispezione eseguita il 20.8.2019 a bordo della Open Arms, nonché la descrizione dei luoghi riferita dai consulenti tecnici nominati da quell’Ufficio: "pur dandosi atto delle “discrete” condizioni igieniche del battello e dei servizi igienici, si rappresentava tuttavia come questi fossero costituiti unicamente da due gabinetti alla turca, utilizzati promiscuamente da uomini e donne; i migranti erano tutti (senza alcuna possibilità di separazione per sesso o per età) ammassati sul ponte, sul quale bivaccavano, non essendovi spazi che ne consentissero il riparo sottocoperta". E ancora: "erano protetti dal sole e dalle intemperie unicamente da un telo, senza alcuna dotazione di kit di sopravvivenza, di coperte termiche e oggetti per l’igiene personale; sul ponte vi erano, inoltre, cumuli di rifiuti alimentari".