Lettera
Vittorio Feltri stronca Matteo Salvini: "Governissimo? Pessimo anche in un condominio"
Caro Salvini, ti scrivo in amicizia circa la tua proposta di istituire un tavolo a cui dovrebbero sedere tutti i partiti, di maggioranza e opposizione, allo scopo di fronteggiare le emergenze del Paese. Sistemate le quali in pieno accordo si tratterebbe di tornare finalmente al voto. Teoricamente l' idea ha un suo fascino però è irrealizzabile. Infatti il Pd e il M5S litigano tra loro due volte al giorno, e mi domando come potrebbero stringere un patto con la Lega e i Fratelli d' Italia, quando questi ultimi peraltro hanno già dichiarato di essere ostili alle ammucchiate. Matteo, sono sicuro tu sia animato da buona volontà e sinceri sentimenti di concordia. Tuttavia devi sapere che tra il dire e il fare c' è di mezzo un mare che non è semplice attraversare con nocchieri quali Zingaretti, Franceschini, Conte e Di Maio. Leggi anche: Matteo Salvini, ecco la sua idea del "comitato nazionale" Non capisco come tu possa illuderti di navigare con successo con i citati soggetti. L' operazione che hai in testa sarebbe risolutiva se l' intera compagine politica fosse intenzionata ad agire nell' interesse dei connazionali, ma non è così, come è noto a chiunque. A parte il tuo partito e quello della Meloni, non ce n' è un altro che non sia terrorizzato dalle elezioni. Esse sono uno spauracchio per ogni parlamentare che pensa esclusivamente alla conservazione del seggio e della relativa indennità. Il suggerimento che hai lanciato con un certo coraggio è velleitario, sembra il tentativo di ottenere il consenso della totalità degli inquilini riuniti in assemblea condominiale, notoriamente fonte di litigi interminabili che spesso non cessano neppure in tribunale. Dal mio punto marginale di vista, ti conviene tener duro sulle posizioni rigide che ti hanno consentito di diventare la prima forza politica del nostro vituperato Paese, meno inguaiato di quanto viene descritto. Esso ha bisogno di te per essere guidato, non di un gruppo di scriteriati ed incapaci di concepire l' amministrazione come un servizio in favore dei cittadini. di Vittorio Feltri