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Alessandro Sallusti commenta il suo curriculum, il M5s Giuseppe Brescia lo querela: "Mi vuole screditare"
Scontro a distanza tra Alessandro Sallusti e il grillino Giuseppe Brescia dopo l'editoriale del direttore de Il Giornale sulla cannabis. "In poche righe il direttore, già condannato per diffamazione", sbotta su Facebook il Cinque stelle, "concentra tutto il peggio di una parte del 'giornalismo' italiano. Un misto di menzogne, insulti e disinformazione per screditare l'avversario e compiacere il padrone politico". E ancora, attacca il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera: "Non mi preoccupano gli insulti alla mia persona e le bugie sul mio curriculum, il direttore ne risponderà in tribunale. Ciò che davvero mi sconcerta è la disinformazione sul tema della canapa industriale, la cannabis light (che lui traduce in 'spinello leggero')". Leggi anche: Stop alla manovra, la Casellati fa cadere Conte? Clamoroso imprevisto in Senato, disastro grillino Sallusti nel suo editoriale aveva scritto su di lui: "Fino ad oggi aveva lasciato qualche traccia della sua esistenza in quanto convinto sostenitore delle Ong sbarca immigrati, del movimento dei gretini, della legge sullo Ius Soli e per il suo odio nei confronti dell'informazione (propose, anche in quel caso senza successo, l'abolizione del finanziamento pubblico all' editoria)". E ancora, sul suo curriculum: "Le sue esperienze lasciano perplessi. Avrebbe lavorato sei mesi in Polonia, otto in Australia (da dove sarebbe scappato «perché disgustato dal consumismo») e «pochi mesi in Italia» prima di approdare in Parlamento. Il conto è presto fatto: Brescia, oggi giunto a 37 anni, ha lavorato in vita, bene che vada, non più di un anno e mezzo, week end e feste comandate comprese (per di più non si capisce a fare che cosa e con chi). A occhio, quindi, non parliamo di un accademico né di uno scienziato".