miss dietrofront
Mes, Lia Quartapelle del Pd rinnega se stessa: "Quella contro il fondo salva-Stati non era una mia opinione"
Lia Quartapelle, deputata del Pd, passerà alla storia come Miss dietrofront, o meglio: Mes dietrofront. Soltanto 6 mesi fa, precisamente il 19 giugno, la Quartapelle interveniva alla Camera sulla riforma del trattato Mes, affermando che "l'idea che gli Stati europei a maggioranza possano ristrutturare il debito italiano penalizzerebbe pesantemente il nostro Paese" e invitando il premier Conte a chiarire la sua posizione, "se con la Lega contraria alla firma, con Tria che all'Eurogruppo a votato a favore, o con l'Italia o con chi altro". Di tutt'altro tenore, a testo Mes invariato rispetto a sei mesi fa, l'intervento di ieri - mercoledì 11 dicembre - alla Camera. Per approfondire leggi anche: Mes, è bagarre tra la Maria Elisabetta Casellati e il Pd: "State seduti, qui decido io. Fate finire La Russa" La Quartapelle non si è limitata a votare il pacchetto pro-Mes del governo Conte, ma ha persino difeso la sua precedente posizione: "Non era la mia opinione, ma un modo per mettere in guardia su un rischio vero che correva il nostro Paese". La deputata, dunque, non ritratta, anzi rilancia: "Non ho paura a ripetere quelle parole". L'approccio è poco convincente, perché fa trasparire la variabilità delle posizioni sullo stesso testo del Mes in base a questioni di opportunità politica. Viene da pensare che per la Quartapelle, che a giugno parlava a nome del Pd, il Mes rappresenti un'occasione per regolare i conti con gli avversari politici e ribadire, per istinto di sopravvivenza, la fiducia al governo Conte.