Doppio gioco

Ilva, Calenda inchioda Fioramonti e M5s: "Chi ci pensa, Beppe Grillo?". Il disastro italiano in un 10 secondi

Giulio Bucchi

A DiMartedì si è parlato anche di Ilva, con un vivace confronto tra Carlo Calenda e il ministro grillino all'Istruzione Lorenzo Fioramonti. L'ex titolare del Mise è scatenato, perché le chiacchiere stanno a zero e le polemiche pure. Bisogna scegliere, spiega Calenda, e spiegare in fretta se si preferisce tenere aperto o chiuso lo stabilimento di Taranto che gli indiani di Arcelor Mittal vogliono abbandonare.  Leggi anche: "Perché voi grillini mi fate paura". La leghista Locatelli, schiaffo alla Macina in diretta  "Non avete sostenuto l'acciaio in tanti anni, è stato lei Ministro. La realtà geopolitica della produzione dell'acciaio significa che oggi o noi lo produciamo in maniera diversa o quello stabilimento a Taranto tornerà ad essere un problema, con questo o con un altro investitore", accusa Fioramonti. E Calenda risponde: "Stiamo perdendo la prima acciaieria europea, il primo investimento nel Mezzogiorno, cacciando un investitore da 4,2 miliardi, senza avere un piano alternativo né per il lavoro né per le bonifiche né per la riconversione. Di Maio ha confermato l'accordo con Mittal, ha confermato lo scudo penale, ha confermato ogni singola cosa. Dopodiché, siccome la Lezzi si deve candidare a Presidente della Regione Puglia presenta una mozione e il Pd e Italia Viva, che passano le giornate a discutere sul nulla, hanno deciso di votarla. Questa è la storia". Poi la stoccata: "L'alto forno 2 come si rimette a posto? Una mattina c'è Mago Merlino o Grillo che lo rimette a posto o ci vuole che ci investe sopra? Il punto è se si vogliono le cose o no".