Carte svelate
Conte licenziato da Renzi: "Avanti fino al 2023, con o senza lui. Igiene istituzionale contro Salvini"
Con o senza Giuseppe Conte premier, la legislatura arriverà a scadenza naturale. Matteo Renzi, in una intervista al Messaggero, sgancia un nuovo siluro su un governo più che traballante. La picconata è a 360° e parte dalla manovra: "C'è bisogno di eliminare i tre principali errori rimasti: le tasse su zucchero, plastica e soprattutto auto aziendali che sono una inspiegabile mazzata alla classe media". Leggi anche: "La manovra di Pd-M5s non curerà nessuna delle 7 piaghe italiane". Cottarelli a Senaldi, la sentenza "Questo governo - sottolinea il leader di Italia Viva - è nato in emergenza per rispondere allo strappo leghista. Con le elezioni anticipate avremmo avuto l'aumento dell'Iva, i pieni poteri a Salvini, un capo dello Stato No Euro e tensioni sui mercati. Con il blitz di agosto - rileva - abbiamo eliminato in un colpo solo tutti questi rischi: rivendico l'operazione di igiene istituzionale che abbiamo fatto". E pazienza se la maggioranza degli italiani, sondaggi alla mano, pensa l'esatto opposto. "Se poi - avverte ancora Renzi, rivolgendosi idealmente a Luigi Di Maio ma soprattutto Nicola Zingaretti - qualcuno vuole andare a votare prima, magari per replicare il brillante risultato dell'Umbria dove si è scelto di anticipare il voto facendo della regione un caso nazionale, non ha che da dirlo". Su Conte, Renzi è sibillino: "Faccio il tifo per lui e gli do una mano, oggi, senza farmi film su domani". "La legislatura - aggiunge - durerà fino al 2023, sicuramente: siamo una democrazia parlamentare e in Parlamento c'erano, ci sono e ci saranno i numeri per un governo che non ci spinga fuori dall'Europa". Se Conte accompagnerà questo governo, "dipende da come funzionerà" lo stesso esecutivo. Di sicuro, Renzi non gli dà una grande mano annunciando modifiche alla manovra in Parlamento: "È un diritto, persino un dovere del Parlamento cambiarla. A meno di non dare al governo i pieni poteri".