Si fa il suo partito
Luigi Di Maio, una "cosa" nuova: verso la scissione M5s, il report che ha innescato il capo politico
Lo scenario è di quelli clamorosi. Si parla del M5s e di Luigi Di Maio, della crisi di consenso che travolge ormai da ben più di un anno il Movimento. Il sospetto è che la crisi grillina sia legata alla natura stessa del partito: dopo la contaminazione con altri partiti potrebbe essere iniziato un processo irreversibile. Dubbi che tormentano Di Maio, il quale - rivela Il Corriere della Sera - già la scorsa estate aveva esaminato una ricerca internazionale che indicava, in prospettiva, il M5s al 10% e con un trend ulteriormente negativo. E quanto sta accadendo sembra confermare in toto quella ricerca. Leggi anche: Retroscena: Casalino vuole far fuori Di Maio con Giuseppe Conte Inevitabile, dunque, che Di Maio lavori per scongiurare la "fine". Ma in che modo? È qui che sta la notizia, la bomba sganciata dal Corriere della Sera: potrebbe farlo con un nuovo progetto che potrebbe entrare in contrasto con la linea di Beppe Grillo e Davide Casaleggio (i quali, rivela un articolo de La Stampa, la scorsa estate furono a un passo dal rimuovere Di Maio dal ruolo di capo politico). E di questo progetto, Di Maio ne parla da tempo con una task force di fedelissimi. Un progetto che Giggino ha in una certa misura anticipato quando ha detto che "noi saremo l'ago della bilancia per i governi dei prossimi quindici anni". Parlava del M5s o di una "cosa" nuova? Ovvero di quel progetto che, in caso di frizioni coi vertici, potrebbe trasformarsi in un nuovo soggetto politico - chiamiamolo pure partito - in contrasto con la linea rappresentata nel M5s e in Parlamento da Roberto Fico? Scissione, insomma. E l'ombra della scissione spiega in modo chiaro perché Di Maio non accetti l'alleanza strutturale con il Pd (l'obiettivo a cui tende Grillo), e perché ambisca ad andare da solo alle Regionali: "L'obiettivo - spiega il Corsera - è drenare quanto più possibile del voto identitario ed evitare di restare incastrato in una nuova formula del centrosinistra, di cui non sarebbe che una costola". E per inciso, anche Matteo Salvini scommette sulla scissione del M5s. Anche perché i problemi tra Di Maio e Giuseppe Conte sono sempre più evidenti, e proprio l'avvocato del popolo o presunto tale sarebbe l'indiziato numero uno per la successione al ruolo di capo politico. Sia Casaleggio sia Grillo vorrebbero proprio Conte. E se secondo il Corsera il governo reggerà a prescindere dall'esito delle regionali in Emilia Romagna e Calabria, il redde rationem potrebbe arrivare con quelle di primavera. Un altro tonfo potrebbe spingere Di Maio a rompere gli indugi e dar vita a quel progetto un poco nebuloso che starebbe studiando con i suoi fedelissimi.