Il leader dei 5 stelle

Luigi Di Maio: "Ero perplesso sull'alleanza con il Pd. Abbiamo perso la metà dei nostri elettori"

Cristina Agostini

Luigi Di Maio, dopo la batosta presa alle elezioni regionali in Umbria, si sfoga: "Non è un mistero che durante la formazione del governo io fossi abbastanza perplesso". "Tutte le analisi di voto dicono che la metà dei nostri elettori si è astenuta a causa della coalizione con il Pd. Quindi il tema c'è", dice in una intervista a il Corriere della Sera. "Poi penso che serva grande umiltà nel ripartire. Dobbiamo azzerare le aspettative e affrontare le regionali come le comunali con lo spirito di chi vuole dare una opportunità ai cittadini di partecipare". Secondo il capo politico del M5s però, il governo deve andare avanti: "L'approvazione del taglio dei parlamentari, del carcere per i grandi evasori, il decreto clima e il decreto che stabilizza gli insegnanti precari mi convincono che se stiamo facendo cose per gli italiani è giusto andare avanti. Sono del parere che si vince e si perde sempre insieme e mai come in questo momento il Movimento nelle sue varie parti è concorde sul restare al governo". Leggi anche: "Basta ascoltare cos'ha detto". Senaldi, la verità "nascosta": quando Renzi sfratterà Conte Per il futuro, conclude, "andare da soli alle elezioni amministrative è sempre stata la posizione del M5S: siamo alternativi ai partiti, non complementari. Quello in Umbria è stato un esperimento, non ha funzionato e punto. Si guarda avanti". Nonostante con Franceschini e Zingaretti si lavori "meglio di quanto si lavorasse con la Lega", mentre con Conte c’è la consapevolezza "che serve una spinta maggiore nelle risposte da dare al Paese. Anche sul tema migranti, mi faccia dire, non se ne può fare un tema elettorale. Guardiamoci in faccia: esiste un problema? Sì. Va risolto? Sì e non dobbiamo aver paura a dirlo, non si può arrivare al paradosso che dire che l’Italia non può farsi carico di tutti i migranti che partono dalle coste del Nord Africa, diventi motivo di vergogna. Bisogna fare la cosa giusta, non quella che spaventa di meno. Non è possibile che la Viking per l’ennesima volta sbarchi sempre e solo in Italia".