Paragoni

Umbria, Roberto Calderoli su Zingaretti: "Ricorda il ministro-macchietta di Saddam Hussein"

Gabriele Galluccio

Il centrodestra banchetta sul cadavere dell'alleanza Pd-M5s, sconfitta clamorosamente nelle elezioni regionali in Umbria. L'analisi di Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico, è stata accolta con ilarità da Roberto Calderoli, senatore della Lega. "È a dir poco surreale che il Pd sostenga di aver tenuto in Umbria. Ma si rendono conto delle dimensioni della sconfitta? Francamente una nota del genere mi ricorda le dichiarazioni del povero 'ministro macchietta' per l'informazione del regime di Saddam Hussein". È la provocazione del vice presidente del Senato, che poi spiega il paragone: "Era quel ministro che mentre i carri armati americani entravano nelle piazze di Baghdad, si ostinava a ripetere agli iracheni che stavano vincendo la guerra e respingendo le truppe americane. Comunque - chiosa l'esponente leghista - contenti loro di aver tenuto in Umbria".  Leggi anche: Giuseppe Conte in confusione cita Modugno Calderoli non ha risparmiato critiche al premier Giuseppe Conte che "non è mai stato votato da nessuno, eppure ha voluto mettere la faccia in una competizione elettorale ed entrare direttamente in campo". Nonostante ciò, la sconfitta per i suoi alleati di governo è stata durissima: "Gli elettori umbri - aggiunge il senatore della Lega - lo hanno preso a schiaffi, gonfiandogli la faccia. Quello in Umbria è stato un voto politico sull'esecutivo, per cui adesso il premier non può ridimensionarlo a voto locale senza conseguenze. In uno Stato serio si sarebbe dimesso, ma Conte ha già dimostrato che, pur di mantenere la poltrona, è disposto a qualsiasi esercizio da funambolo. Ma prima o poi - conclude Calderoli - anche i funamboli più bravi sbagliano un salto".