Dalla Farnesina al Viminale

Luigi Di Maio gioca a fare il Salvini: il vertice a tre con Conte e Lamorgese, "porti chiusi per le navi Ong"

Giulio Bucchi

Per sfidare Giuseppe Conte e limitarne la scalata al M5s, il capo Luigi Di Maio ora gioca a fare il Matteo Salvini della situazione. Un sospetto che a Palazzo Chigi covano da giorni a proposito del ministro degli Esteri e che pare essere diventato realtà al vertice a tre sui migranti, con premier e ministro degli Interni Luciana Lamorgese. Di Maio si è smarcato dalla linea del governo e ha ribadito: "Sui porti chiusi non possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo tenere la barra dritta e stare attenti a non lanciarci in dichiarazioni di eccessiva apertura". Il rischio, ha ammonito, è "che ripartano nuove ondate di sbarchi".  GUARDA IL VIDEO - "Migranti, il nuovo governo ha già cominciato la ridistribuzione sui territori" L'obiettivo, proprio come nei 14 mesi precedenti quando al Viminale c'era Salvini, sono i "taxi del mare": "Non dobbiamo consentire ad altre navi Ong di entrare nelle acque italiane. Sarebbe inaccettabile consentirgli di violare il codice Minniti". Un modo per arginare non solo le tentazioni aperturiste del moderato Conte, ma pure quelle di Pd e LeU. Nei 90 minuti di vertice, spiega il Corriere della Sera citando fonti grilline, Di Maio avrebbe trovato la sponda della Lamorgese, mentre "con Conte, al di là delle rassicurazioni dei rispettivi staff, i rapporti sono difficili su tutti i fronti". "Sono obbligati a collaborare, ma la competizione tra i due è forte", avrebbe ammesso un ministro (anonimo).