Futuro
Giuseppe Conte frena sul fine vita: "Non esiste un diritto alla morte"
"E' giusto che ci sia un confronto serio in Parlamento sul fine vita. Mentre non ho dubbi che esista un diritto alla vita, perno di tutti i diritti della persona, dico che è da dubitare ci sia un diritto alla morte". Giuseppe Conte interviene "da giurista e da cattolico" sul delicatissimo tema del fine vita e non si tira indietro - pur con la premessa di non voler condizionare il dibattito in corso - mettendo in campo le sue convinzioni "personali". Che sono chiare: "Se si stabilisse un diritto alla morte quantomeno ai medici dovrebbe essere garantito il diritto all'obiezione". Il presidente del Consiglio ha parlato senza reti e a tutto campo questa sera a Ceglie Messapica in una intervista nella quale ha toccato quasi tutti i nodi del dibattito politico fino a lanciare il Mattarella-bis: "Non spetta a me una decisione su chi andrà al Quirinale, non sono neanche parlamentare, ma posso dire che vorrei una personalità come Mattarella", dotata di "equilibrio, esperienza politica, saggia e anche alla mano. Se Mattarella - ha aggiunto - fosse disponibile a un secondo mandato..." ovviamente avrebbe le qualità elencate. E non poteva essere diversamente visto che Conte oggi si è auto-collocato nel fronte dei "cattolici democratici". Per approfondire leggi anche: Giuseppe Conte visita la Fondazione San Raffaele, proprietaria del quotidiano Libero. Il premier non si è risparmiato neanche sull'economia e ha disegnato il bozzetto della manovra, passando da temi concreti a suggestioni personali come quando ha spiegato che i suoi "sogni nel cassetto" sono tre: "abbassare le tasse a tutti, contrastare definitivamente l'evasione, realizzare un'Italia verde". Ma soprattutto si è mostrato ottimista sulla tenuta del nuovo esecutivo assicurando di fidarsi del Pd, di non temere Renzi e ancora meno Di Battista. "Se non mi fidassi del Pd non avrei cominciato a governare", ha detto sottolineando che oggi "il vento è cambiato" rispetto al governo con la Lega.