coerenza?
Nunzia Catalfo, la madrina del Reddito di cittadinanza che guadagna da nababbo: cifra da capogiro
Fedelissima di Luigi Di Maio, attivista grillina catanese, orgogliosa "madrina" del reddito di Cittadinanza (è infatti sua la prima firma del disegno di legge nel 2013). Dal seggio di Palazzo Madama è stata catapultata, nel Conte 2, alla scrivania di via Flavia. E per prima cosa ringrazia, con uno sdolcinato post su Facebook, il leader grillino: «Fin da subito, voglio continuare l' ottimo lavoro svolto dal ministro Luigi Di Maio». L' ex formatrice (nel 2013 lavorava per l' Enaip di Catania, uno degli enti di formazione che fa capo all' Acli), ammette che «le sfide che mi aspettano sono tante e impegnative ma non mi spaventano». Per chi ama il gioco duro il ministero del Lavoro è sicuramente il ring adatto. Non solo perché i dati italiani sull' occupazione (stabile), non sono proprio così entusiasmanti, ma perché bisognerà attivare tutta la macchina regionale dei "navigator". E quindi trovare un posto di lavoro a centinaia di migliaia di persone che percepiscono da maggio il reddito di cittadinanza. Senza dimenticare gli oltre 300mila lavoratori, tra diretti e indotto, coinvolti dalle "crisi complesse" (oltre 160 tavoli aperti da anni al Mise), che attendono soluzione. Il triplo incarico del leader grillino (vicepresidente del Consiglio, ministro del Lavoro e titolare dello Sviluppo Economico), non sembra aver velocizzato la soluzione del problema atavico del nostro Paese: la disoccupazione. Salvo far lievitare il tiraggio della cassintegrazione soprattutto di quella straordinaria. Proprio a luglio ll numero di ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate 2019 è stato pari a 10,0 milioni, di cui 3,7 milioni per solidarietà, registrando un incremento pari al 50,2% rispetto allo stesso mese dell' anno precedente. Importante anche la crescita delle richieste per la Cig ordinaria per la quale sono state autorizzate ben 8,8 milioni di ore. Nel luglio 2018 ne erano state autorizzate 7,6 milioni. E quindi ci troviamo dodici mesi dopo con una variazione tendenziale del 17%. PIÙ CASSA INTEGRAZIONE PER TUTTI Uno degli ultimi atti formali di Di Maio, prima di traslocare da Via Veneto a Via Flavia alla Farnesina, è stato di firmare il Decreto Crisi aziendali, atto che espande, tra l' altro, l' erogazione della cassintegrazione a quelle imprese e qui lavoratori che stavano per rimanere senza alcun paracadute. La Catalfo - che nella dichiarazione dei redditi del 2013 dichiarava 6.137,3 euro (nel 2018 lievitato a 106.857 euro lordi per gli emolumenti da parlamentare) - è al secondo mandato e stando alle regole grilline dovrebbe essere l' ultimo. Dovrà guidare la "fase 2" del Reddito che ha contribuito a normare e che ora dovrà trovare il modo di applicare. E forse per prima cosa dovrà impegnarsi per risolvere - grazie al matrimonio con il Pd - il pasticcio dei 471 (quasi) navigator campani, che nei mesi scorsi hanno sostenuto la selezione, sono risultati vincitori ma non sono stati ancora assunti. Una diatriba con il governatore campano, Vincenzo De Luca, che ha bloccato la formalizzazione dei contratti (unico caso in Italia). I 471 navigator campani sono stufi delle promesse. Ieri, esasperati, si sono incatenati sotto la sede della Regione Campania. Come a rappresentare la trappola di competenze tra governo centrale e Regione in cui sono precipitati. Adesso che il M5S è alleato di governo con il Partito democratico (da cui proviene proprio il vulcanico De Luca), magari la matassa dei veti incrociati si sbroglierà. Bel paradosso per una maggioranza giallorossa che si propone di trovare un lavoro a 200mila meridionali mentre non riesce a stabilizzare neppure quei pochi che dovrebbero trovare una occupazione ai tanti disoccupati. di Antonio Castro