Presenza "irrituale"
Paolo Gentiloni al Quirinale con la delegazione Pd. Retroscena clamoroso sullo scambio di poltrone col M5s
La delegazione del Pd è salita al Quirinale per le consultazioni e accanto al segretario Nicola Zingaretti c'era, un po' a sorpresa e in modo "irrituale", anche il presidente del partito Paolo Gentiloni. La presenza dell'ex premier (insieme ai due capigruppo di Camera e Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci e alla vice-segretaria Paola De Micheli) potrebbe non essere un caso. Leggi anche: "Cos'hanno detto davvero i grillini dopo il discorso di Renzi". Retroscena: Di Maio allo sbando Le parole di Zingaretti, innanzitutto. "Abbiamo espresso al Capo dello Stato la disponibilità a verificare la formazione di una diversa maggioranza per dare vita a un governo nel segno della discontinuità. Riteniamo utile provare a dare vita a un esecutivo di svolta". Se non ci sono le condizioni, "allora siamo per il voto anticipato", ha chiarito il segretario enunciando i "principi non negoziabili" del Pd: "Una chiara e indiscussa scelta europeista, il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa con la centralità del Parlamento, una svolta radicale delle scelte economiche e di sviluppo con ambiente, redistribuzione e ambiente al centro per evitare inasprimenti fiscali a cominciare dall'Iva, una svolta con la Ue rispetto ai decreti approvate in questi mesi". Di fatto, quanto richiesto mercoledì mattina dopo la direzione Pd ma con una nota aggiuntiva significativa: "Per noi non è una scelta facile perché l'eredità del precedente governo è pesante". Zingaretti di fatto rilancia la palla nel campo del M5s, che ancora non si è espresso su quei 5 punti. In ballo infatti c'è anche la questione poltrone, e qui si arriva a Gentiloni. Il M5s vorrebbe un Giuseppe Conte bis, Zingaretti ha rifiutato. Si discute di nomi più neutri (Cartabia, Cantone, Giovannini) o meno divisivi (Fico, Enrico Letta). Ma nel domino di incarichi potrebbe rientrare anche la nomina del commissario italiano Ue e secondo Repubblica i grillini avrebbero messo sul piatto una proposta indecente: mandare proprio Gentiloni in Commissione Ue, un posto al Pd in cambio magari di un grillino a Palazzo Chigi.