Auto-trappola

Luigi Di Maio, golpe interno al M5s: "L'hanno commissariato". E il peggio deve venire: fatto fuori

Giulio Bucchi

Nel giorno in cui il Movimento 5 Stelle si compatta sulla posizione anti-Salvini ("Non è più un interlocutore credibile"), quello che nessuno può dire tra i grillini è che in questi giorni è avvenuto un golpe ai danni di Luigi Di Maio. Voci autorevoli, riportate dal Giornale, raccontano di come il capo politico del Movimento sia ora "sostanzialmente commissariato da Beppe Grillo e Davide Casaleggio, con Alessandro Di Battista e Roberto Fico che spingono per un cambio della guardia". Ovviamente, verso sinistra. Di Maio per alcuni giorni ha cercato di mediare, ma l'irrigidimento di Giuseppe Conte, che ha letteralmente bombardato il ministro degli Interni come mai prima in questi mesi, ha di fatto chiuso a ogni riavvicinamento. Leggi anche: "Si va alla crisi in Senato". M5s senza pudore, il trucchetto per salvare il Pd Anche perché l'aggressività di Conte sarebbe presto spiegata: Casaleggio e Grillo avrebbero deciso, curve di gradimento social alla mano, di affidare nel prossimo futuro il Movimento proprio all'avvocato di Foggia, passato nel giro di poco tempo da essere un Signor Nessuno, quasi un impalpabile passacarte dei suoi vice, al più credibile anti-Salvini sulla scena. Con un ritorno immediato alle urne, il Movimento non avrebbe avuto il tempo di riorganizzarsi e Di Maio quasi sicuramente avrebbe mantenuto il ruolo di candidato premier. Con un governo di legislatura, invece, Di Maio finirebbe per essere bruciato (come minimo, verrebbe cannoneggiato dal fronte leghista) mentre Conte, magari in posizione più defilata (ministro degli Esteri o commissario italiano a Bruxelles) potrebbe accrescere la propria nomea di statista, equilibrato e moderato, che lo renderebbe il candidato premier ideale per i 5 Stelle quando si tornerà al voto. E fu così che Di Maio, pressato anche dalle truppe parlamentari grilline che tutto vogliono tranne che tornare a casa, si dovette piegare.