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Mattarella, l'incontro con Giorgetti e il disappunto sulle mosse di Salvini. La Lega si sta fregando sa sola?

Caterina Spinelli

La proposta di Matteo Salvini al M5s di approvare definitivamente il taglio dei parlamentari la prossima settimana alla Camera e poi andare subito al voto non è affatto piaciuta a Sergio Mattarella. Il motivo? La strada scelta dal leader della Lega non sarebbe di fatto percorribile perché precluderebbe la possibilità dell'eventuale referendum popolare previsto dall'articolo 138 della Costituzione (che - spiega Il Giornale - può essere richiesto nei tre mesi successivi all'approvazione da un quinto dei deputati o dei senatori). Il primo a bacchettare il leader leghista è stato il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, che non ha perso tempo e al Colle ha condiviso tutta la sua contrarietà.  Leggi anche: Giancarlo Giorgetti, bordata a Salvini: "Se avesse aperto prima la crisi" I toni della conversazione tra il Quirinale e Giorgetti sono stati più o meno questi: avete aperto la crisi l'8 agosto ma ancora non si capisce che volete fare, è arrivato il momento di comportarsi in maniera seria. Tutte obiezioni - prosegue il quotidiano di Sallusti - su cui Giorgetti non ha potuto che dirsi d'accordo, salvo poi aggiungere che della proposta di Salvini (quella di aver chiesto ai Cinque Stelle il taglio ai parlamentari e poi subito il ritorno alle urne) lui non ne sapeva assolutamente nulla.