minaccia?

Giuseppe Conte a Salvini e Di Maio: "Se mi volete sfiduciare, venite a farlo in Aula davanti agli italiani"

Caterina Spinelli

Alla fine Giuseppe Conte prende atto, di fronte alle richieste di Salvini si riserva di decidere, senza però dimenticare che si trova di fronte a un bivio: la testa di Danilo Toninelli (quantomeno quella) in cambio della tenuta dell'esecutivo. Nonostante questo il presidente del Consiglio sembra tranquillo: "È un passaggio doloroso, sofferto, ma non era un voto sulla mia testa o sul governo. Il Parlamento è sovrano e ha deciso". Una decisione, quella sulla Torino-Lione che potrebbe cambiare drasticamente gli scenari. Anche per lo stesso Conte: "Se mi volete sfiduciare, venite a farlo in Aula, prendendovene le responsabilità davanti agli italiani" riferisce al leader leghista. Una dichiarazione - riferisce Il Giorno - che sembra più una minaccia per allontanare l'ipotesi dimissioni.  Leggi anche: Matteo Salvini, Augusto Minzolini: "Ecco perché è così nervoso" Ma il capo dello Stato potrebbe non richiedere un passaggio parlamentare, ma dare luogo a una crisi pilotata e a un governo tecnico di minoranza che porti il Paese al voto entro ottobre. Tutta questa confusione mette i tre protagonisti del governo gialloverde in un limbo, nel quale nessuno sa bene cosa fare. Così Conte ha rimandato la conferenza stampa, fissata per giovedì 8 agosto alle 11.00, a data da destinarsi.