Declino
Luigi Di Maio elemosina un incontro con Alessandro Di Battista: il capo M5s è finito
Sconfitto sistematicamente da Matteo Salvini, massacrato anche da un punto di vista mediatico, sempre più solo anche all'interno del suo partito, i consensi in picchiata da mesi e il grande capo, Davide Casaleggio, pronto a farlo fuori: ecco il ritratto di Luigi Di Maio. Il capo politico M5s è alle corde, come mai lo era stato prima. Ed è per questo che è pronto a tutto, anche a sconfessarsi. Tanto che, rivela Repubblica, nella notte di lunedì, ha convocato la "vecchia guardia" grillina, da Paola Taverna a Nicola Morra: l'idea è coinvolgere tutti al massimo nella definizione della squadra dei cosiddetti facilitatori e di chi dovrà definire le nuove regole pentastellate, da proporre alla prossima Italia 5 Stelle. Mosse con le quali Di Maio vuole recuperare il consenso dell'ala ortodossa, che fa capo a Roberto Fico e ad Alessandro Di Battista. Ed è proprio su Dibba che Repubblica svela il retroscena più interessante: Di Maio avrebbe chiesto di incontrarlo. Già, il capo politico chiede di incontrare un militante ad oggi neppure eletto. Il punto è che Di Maio ha bisogno di ricucire anche con Di Battista, è troppo debole oggi. Ma di punto ve n'è anche un secondo: se Di Maio è costretto ad elemosinare un faccia a faccia con Dibba, con discreta approssimazione, significa che la sua carriera politica è già morta e sepolta. Leggi anche: Il sospetto di Vittorio Feltri su Mattarella e voto anticipato