Votazione

Il M5s si piega subito: il sicurezza-bis è legge. Salvini, trionfo totale: a caldo, esulta cosi

Maria Pezzi

"Il  Decreto Sicurezza Bis, più poteri alle Forze dell’Ordine, più controlli ai confini, più uomini per arrestare mafiosi e camorristi, è Legge. Ringrazio Voi, gli Italiani e la Beata Vergine Maria". Così Matteo Salvini esulta.  Il governo incassa la fiducia sul decreto Sicurezza Bis con 160 sì, 57 no e 21 astenuti. Il provvedimento è legge. I presenti erano 289, i votanti 238 e la maggioranza richiesta era di 109.  Il decreto Sicurezza bis è legge. Il Senato ha approvato con 160 voti favorevoli il provvedimento voluto dal vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini: dopo il via libera della Camera arrivato il 25 luglio questo è stato l’ultimo passaggio per la conversione in legge del dl. Nel pomeriggio era arrivata la decisione del governo di porre la questione di fiducia sul decreto. I voti contrari sono stati 57 e 21 gli astenuti. I presenti erano 289, i votanti 238 e la maggioranza richiesta era di 109.  Sulla carta la maggioranza di governo poteva contare su 165 (più i due senatori del gruppo Maie che hanno sempre votato con la maggioranza) ma nei giorni scarsi era tanta la tensione per l’incognita sui numeri, alla luce dei malumori interni al Movimento 5 stelle. Durante le dichiarazioni di voto, o tramite post sui social, alcuni senatori del Movimento 5 Stelle avevano annunciato di non votare il decreto: è il caso di Virginia La Mura e Matteo Mantero, entrambi annoverati tra i «dissidenti» pentastellati a palazzo Madama.  "Il decreto Salvini è passato, l'Italia è più insicura. Grazie agli schiavi 5 stelle la situazione nelle città e nei quartieri rimarrà la stessa, anzi peggiorerà. Avevamo chiesto il contratto per i lavoratori delle forze dell'ordine, presidi nei quartieri a rischio, rilancio e risorse dei patti della sicurezza con i sindaci, investimenti per il recupero delle periferie. Ma niente. Di tutto questo non c'è nulla, così come non c'è nulla sulla lotta alle mafie, nemmeno l'ombra. Il crimine ringrazia, le persone sono sempre sole e le paure aumentano. Salvini ci campa". Lo scrive in una nota il segretario del Pd Nicola Zingaretti.     Ecco cosa prevede il decreto. -  PALETTI PER L'ACCESSO DELLE NAVI: il ministro dell'Interno "può limitare o vietare l'ingresso il transito o la sosta di navi nel mare territoriale" per motivi di sicurezza, quando si pensa che sia stato violato il testo unico sull'immigrazione e sia stato compiuto il reato di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". -  MAXI-MULTE A ONG: la sanzione va da 150 mila euro fino a un milione per il comandante della nave "in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane". Come sanzione aggiuntiva e' previsto anche il sequestro della nave.  -  FONDI PER LA LOTTA AI CLANDESTINI: 500 mila euro per il 2019, un milione di euro per il 2020 e un milione e mezzo per il 2021 per il contrasto al reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per operazioni di polizia sotto copertura.  -  GESTIONE DELL'ORDINE PUBBLICO: spunta una nuova fattispecie delittuosa per sanzionare chi nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, utilizza - in modo da creare concreto pericolo a persone o cose - razzi, fuochi artificiali, petardi od oggetti simili, nonché facendo ricorso a mazze, bastoni o altri oggetti contundenti o comunque atti ad offendere". Sono previste aggravanti "qualora i reati siano commessi nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico".  -  FINO A 800 ASSUNZIONI PER SICUREZZA: il ministero della Giustizia e' autorizzato ad assumere, per il biennio 2019-2020, con contratto di lavoro a tempo determinato di durata annuale, un contingente massimo di ottocento unita' di personale amministrativo non dirigenziale" e a stanziare "3.518.433 euro per il 2019 e 24.629.026 euro per il 2020".  -  DASPO RAFFORZATO: nelle manifestazioni sportive e' previsto il Daspo (divieto di accesso) per "coloro che siano denunciati per aver preso parte attiva a episodi di violenza su persone o cose in occasione o a causa di manifestazioni sportive, o che nelle medesime circostanze abbiano incitato, inneggiato o indotto alla violenza"; "coloro che risultino avere tenuto, anche all'estero, sia singolarmente che in gruppo, una condotta finalizzata alla partecipazione attiva a episodi di violenza, di minaccia o di intimidazione"; "coloro che risultino denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti".      Per approfondire leggi anche: Matteo Salvini, diktat contro la folle mozione no Tav del M5s