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Sea Watch 3, l'Europa ci prende per i fondelli: "Fateli sbarcare, poi una soluzione"

Cristina Agostini
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"Solo dopo lo sbarco". L'Europa cercherà "una soluzione" per il trasferimento dei 42 immigrati a bordo della Sea Watch soltanto dopo che essi avranno toccato terra. Per questo motivo, Bruxelles chiede all'Italia di porre fine alla vicenda. Peccato che Matteo Salvini, proprio ieri 26 giugno li avesse messi in guardia: "Se in Europa esiste qualcuno, se c'è un governo ad Amsterdam con un po' di dignità, lo dimostrino in questi minuti, altrimenti l'autorizzazione allo sbarco non c'è, piuttosto schiero la forza pubblica. I confini sono sacri e inviolabili". Ma il commissario europeo all'immigrazione, Dimitri Avramopoulos non ci sente, o fa finta di non sentire. "La Commissione è strettamente coinvolta nel coordinamento con gli Stati membri per trovare una soluzione per il trasferimento dei migranti a bordo del Sea  Watch 3 una volta sbarcati. Alcuni Stati membri dimostrano la volontà di partecipare a tali sforzi di solidarietà, ma una soluzione per le persone a bordo è possibile solo una volta sbarcati". E ancora: "Continueremo a stare accanto all'Italia e tutti gli Stati membri sotto pressione". Leggi anche: Fake-news e insulti, Roberto Saviano con l'ultimo sfregio a Salvini perde pure la faccia: "Lei non scappa"  Parole che in questo momento sembrano una presa in giro: "La migrazione è una sfida comune, qualcosa che dobbiamo affrontare insieme, come Unione europea - ha aggiunto Avramopoulos - dobbiamo lavorare in modo collaborativo per trovare soluzioni come abbiamo fatto negli anni passati. Vorrei ancora una volta invitare gli Stati membri a essere costruttivi e ad andare oltre la politica interna. Possiamo solo fare progressi attraverso il dialogo e la cooperazione".

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