La confessione dell'economista
Antonio Maria Rinaldi si confessa: "La commissione Ue, i minibot, la vittoria. Tutto per mio figlio Lillo"
Bastona l'Europa con vigore, difende a spada tratta i minibot. Dedica dolcemente la sua vittoria al figlio Lillo, nato tetraplegico, che ora ha 25 anni. Antonio Maria Rinaldi, economista amico e discepolo di Paolo Savona, in una intervista a Panorama, stende chi sostiene che la Commissione europea abbia ragione sui conti italiani: "La risposta migliore è che noi non polemizziamo con chi ha gli scatoloni di cartone in mano" e "questo intervento a gamba tesa a fine mandato è una follia. Non è opportuno e non ha senso. Stanno andandosene". E poi, continua Rinaldi, "l'Italia ha bisogno di ripartire con la crescita, non di proseguire con l'austerity. Non importa l'entità del debito, conta il nostro rapporto con il Pil. E noi dobbiamo aumentare il Pil. Per farlo occorrono investimenti, e dunque spesa. Più facile di così". Leggi anche: Antonio Maria Rinaldi, trionfo alle Europee: è lui mister preferenza Anche sui minibot Rinaldi va in direzione contraria a Mario Draghi: "Ha fatto male. È una via pratica per mettere fine allo scandalo dello Stato che non paga i suoi debiti". Il sistema è semplice: "Io con quello pago le tasse per 10 mila euro. È una cosa civile", "nei supermercati accettano i buoni pasto. Perché non dovrebbero accettare i mini-bot?". Infine, su suo figlio Lillo, l'economista apre il suo cuore: "Il mio primogenito Rodolfo, ha subito gravi lesioni cerebrali durante la gravidanza. È nato prematuro, tetraparesi spastica. Ricordo gli sguardi cupi dei dottori. Le parole lente e dosate. Le diagnosi apparentemente asettiche ma terribili. Le parole scandite: Non vivrà". Invece oggi Lillo ha 25 anni. "Abbiamo convissuto con la malattia e con questo incubo", conclude Rinaldi. "C’è voluta la forza di una famiglia, e di una madre, perché questo destino scritto non si realizzasse".