Il libercolo dell'urlatore
Alessandro Di Battista, follia contro Matteo Salvini: "Elezioni europee? Incredibile, ma lo ha fatto davvero"
Domani, lunedì 17 giugno, in libreria uscirà l'imperdibile (si fa per dire) libro di Alessandro Di Battista, dal titolo Politicamente scorretto. E, ovviamente, il Fatto Quotidiano diretto dal capo-ultrà grillino Marco Travaglio lo promuove in pompa magna ospitandone una cospicua anticipazione. In questa, Di Battista dà la sua versione dei fatti circa la disfatta del M5s alle Elezioni europee. E l'urlatore professionista scrive: "La notte dello spoglio, mentre assistevo alla sconfitta più sonora nella storia del Movimento, ho pensato a questi primi anni di governo. Ho osservato da lontano, in molti questo non me lo perdonano ma penso sia stata la scelta giusta. Da lontano ho visto un Movimento che portava a casa risultati su risultati mentre Salvini riusciva, in campagna elettorale permanente, a rivendicarli meglio di noi che li avevamo prodotti. Incredibile, ma è andata così. Però ho visto molte altre cose. Ho visto paura, paura ovunque". Leggi anche: Pazzia di Di Maio, vuole portare Di Battista al governo Insomma, Di Battista usa - toh che caso - le stesse parole e le stesse giustificazioni di Travaglio: sostiene che i grillini abbiano portato a casa grandi risultati (ma quali, poi?) ma che non siano stati in grado di rivendicarli, a differenza di quanto fatto da Salvini. Poi parla di "paura". Quale paura? Presto detto: "Paura di sembrare "politicamente scorretti" una volta diventati Istituzione; paura di attaccare la Lega sui 49 milioni rubati; paura di essere calunniati dal sistema mediatico come se non fossimo cresciuti e non ci fossimo rafforzati anche grazie a tutto quel fango; paura di prendere posizioni scomode in ambito internazionale e sull'Europa stessa; paura di apparire, ancora una volta, novellini inesperti". Discrete farneticazioni, quelle di Di Battista, che poi punta il dito contro "le bugie raccontate per anni dai mezzi di comunicazione", ritornello trito e ritrito che i grillini continuano a cavalcare, anche se ormai sono pochissimi quelli che credono a questa teoria.