Il retroscena
Giuseppe Conte e Tria per la trattativa ma Salvini e Di Maio li marcano con i tecnici di Lega e 5 Stelle
Mentre la Commissione europea, insieme al Comitato economico e finanziario (Efc), aspetta una risposta dall'Italia sul da farsi - "deve adottare le misure necessarie ad assicurare il rispetto del Patto di stabilità" - Giovanni Tria chiede a Matteo Salvini e Luigi Di Maio che smettano le uscite sullo sforamento del 3 per cento di deficit-Pil, sui mini Bot, sugli aumenti Iva da cancellare in ogni caso o su una costosissima flat tax senza coperture. Ma il problema, riporta il Corriere della Sera in un retroscena, non è solo la manovra bensì l'impostazione della stessa e la delega di cui potranno godere sia Giuseppe Conte che Tria nel corso dei negoziati. Oggi 12 giugno al vertice a Palazzo Chigi si siederanno di fronte ai tecnici del Mef anche gli esperti economici della Lega e dei 5 stelle con l'obiettivo di non lasciare solo a Conte e Tria la responsabilità di impostare la manovra e spiegarla a Bruxelles. Leggi anche: "In quel caso, mi dimetto". Giuseppe Conte sfida ancora, la faccia di Salvini dice tutto Al Mef si parla di tagliare di almeno dell'1 o del 2% la spesa pubblica, il che equivarrebbe a trovare circa 17 miliardi euro per finanziare o la sterilizzazione della clausola dell Iva o il taglio delle tasse. Ai quali andrebbero aggiunti almeno 4 miliardi di euro di minori spese e accantonamenti con la precedente manovra.