Il retroscena

Matteo Salvini, al voto se arriva la condanna dell'Europa. La strategia per sbancare alle elezioni

Cristina Agostini

"Matteo Salvini nonostante la vittoria fa campagna elettorale adesso più di prima. Si scaglia contro l'Unione europea, minaccia di abbattere il tetto del 3%", confida un ministro grillino a Il Messaggero. "E' ormai evidente che si prepara a rompere e andare alle elezioni in settembre cavalcando il no all'austerità Ue e il taglio delle tasse. A maggior ragione lo farà se la Commissione europea mercoledì avvierà la procedura d'infrazione". "La crisi è dietro l'angolo", ripete un alto esponente del Movimento Cinque stelle. Anche Giuseppe Conte e Luigi Di Maio sono sospettosi. "La possibilità di far saltare il banco se i 5Stelle continueranno a dire no alla nostre proposte", conferma un ministro leghista: "Giancarlo Giorgetti ha chiesto a Salvini, cosa facciamo? Rompiamo? Matteo ha risposto: Ancora non lo so. Decidiamo all'ultimo momento". Leggi anche: Indiscreto: Mattarella ha deciso, si va a votare. Cosa ha spinto il Quirinale a rivedere le strategie Ma è evidente, continua il leghista, "che se mercoledì arrivasse la procedura d'infrazione, ci sarebbe una ragione in più per far saltare il governo e andare a elezioni a settembre dicendo agli italiani che noi non ci facciamo commissariare da Bruxelles e chiedendo i voti per darci la forza con cui andare allo scontro con l'Unione delle regoline contabili e ottenere così la flat tax. La gente dei parametri se ne infischia, vuole lavoro e benessere". Insomma, la tentazione è forte anche perché "i sondaggi ci dicono che potremmo prendere il 40 per cento. Da soli".