Il retroscena

Movimento 5 stelle a pezzi, meno potere a Rocco Casalino: non sarà più a capo nazionale della comunicazione

Cristina Agostini

Con l'80 per cento dei voti la piattaforma Rousseau ha salvato Luigi Di Maio. "Non mi monto la testa, questo è il momento dell'umiltà", dice dopo aver sottolineato quanto la votazione sia stata un "record". Ora "comunicherò le prime novità organizzative". Per esempio, potrebbe lasciare il ministero del Lavoro per dedicarsi di più al Movimento 5 stelle, riporta La Repubblica in un retroscena. Un'altra bomba riguarda lo staff grillino: Rocco Casalino, infatti, esce da questa consultazione molto indebolito (lui che aveva sponsorizzato Alessandro Di Battista) infatti resterà portavoce di Palazzo Chigi ma, in un'ottica di rimpasto, potrebbe perdere la poltrona di responsabile nazionale della comunicazione. Leggi anche: Luigi Di Maio, colpo mortale: Whirlpool chiude lo stabilimento di Napoli, patto col ministro stracciato Del resto era abbastanza scontato il voto a favore di Di Maio visto che già martedì 28 maggio, Beppe Grillo e Davide Casaleggio avevano difeso l'operato del vicepremier. Il primo attraverso un post su beppegrillo.it ; Casaleggio jr con un pressing dietro alle quinte su vari eletti dei territori per convincerli a votare a favore di Di Maio. Una volta arrivato l'ordine, i cinque stelle, allineatissimi, hanno eseguito. L'unico esponente di peso pentastellato che si è defilato, dicendo di non aver voluto votare su Rousseau, è stato Roberto Fico, presidente della Camera.