La minaccia

Giancarlo Giorgetti, la resa dei conti il giorno dopo il voto: il dato che il governo non può ignorare

Gino Coala

Per capire come sarà andato davvero il voto per le elezioni Europee, sarà indispensabile secondo Giancarlo Giorgetti considerare la percentuale dell'affluenza, quasi quanto quella dei consensi che ogni singola lista riuscirà a raccogliere. Quel dato non può essere trascurato, soprattutto in un Paese come l'Italia, dove dice il leghista c'è storicamente molto più interesse per il prossimo allenatore della Juventus e dell'Inter, che sugli esiti della Brexit. Leggi anche: Salvini e Di Maio, l'indiscrezione sulla crisi di governo: "Su cosa salta, dopo le Europee" L'analisi del sottosegretario leghista sembra un discorso generale sulle previsioni del voto, ma è invece un chiaro messaggio a palazzo Chigi e all'intero governo, verso il quale Giorgetti è stato particolarmente critico negli ultimi giorni. Il disagio del leghista è emerso chiaro pochi giorni fa a Milano, come riporta il Corriere della sera, quando parlando alla Camera di commercio americana è stato diretto: "E se un governo non produce i risultati promessi, è un delitto dire che sarebbe opportuno ragionare se sia giusto proseguire o fermarsi?". Il rimprovero di Giorgetti è tutto sulla totale assenza di visione di insieme che il governo Lega-M5s accusa da sempre, oltre all'impossibilità di avere una prospettiva condivisa. E a poco servono le rassicurazioni di Luigi Di Maio e Matteo Salvini sul fatto che dopo il voto tra loro tornerà il sereno. Il lunedì successivo al voto delle Europee, nel governo scatterà la resa dei conti con un unico obiettivo, questo sì condiviso da entrambe le parti, in sedi separate: "Lasciare che siano loro a rompere o rompere impugnando una nostra bandiera".