politica

Sfogo Salvini su Siri

AdnKronos

Firenze, 5 mag. - (Adnkronos) - "Io sono abituato a non abbandonare mai gli uomini con cui si è fatto un pezzo di strada insieme, e questo vale a livello locale come a livello nazionale". Così il leader della Lega e ministro dell'Interno Matteo Salvini in un comizio elettorale a Firenze in sostegno del candidato sindaco del centrodestra Ubaldo Bocci riferendosi al sottosegretario Armando Siri di cui i 5 Stelle chiedono le dimissioni. ​Il vicepremier interviene su un argomento che sta infiammando da giorni il governo gialloverde. "Non ascolto gli insulti di chi dovrebbe essere mio alleato. Io vado avanti come un treno. Sarebbe meglio se gli amici dei 5 Stelle ci aiutassero a cambiare in meglio questo paese senza offendermi ogni giorno", ha detto poi Salvini replicando anche alle polemiche sulla sicurezza "con i fatti. Ho ricevuto questa mattina i dati sul numero dei reati aggiornati: sono in calo di più del 10% rispetto all'anno scorso e questo non grazie al ministro ma agli uomini e alle donne delle forze dell'ordine. Questo fa il ministro orgogliosamente grazie a forze dell'ordine straordinarie. Questi sono i dati". "Se il Pd dice che sono un cretino, un imbecille e per questo mi devo dimettere - ha aggiunto - vuol dire che allora io sto facendo bene", ha poi aggiunto non senza snocciolare i numeri: "Totale delitti, variazione 2019 rispetto 2018 - elenca - meno 15%; omicidi volontari -12%; tentati omicidi -16%, lesioni dolose -21%, violenze sessuali -32% , rapine -38%; estorsioni -16%; usura -27%; furti -15%; ricettazione -29%". "Sulla questione morale il MoVimento 5 Stelle non fa passi indietro e alla Lega chiediamo di non cambiare sempre discorso, ma di tirare fuori le palle su Siri e farlo dimettere. Lo sappiamo: ci vuole coraggio a fare quello che fa il MoVimento. Noi quando qualcuno sbaglia (o abbiamo anche il minimo dubbio che abbia sbagliato), gli chiediamo di mettersi in panchina. E così è stato fatto per Siri". Così il M5S in un post sul blog delle Stelle. "Continuiamo a non comprendere tutto questo baccano da parte della Lega su Siri - esordisce sul blog il M5S - Troviamo sconvolgente che si arrivi a minacciare persino la caduta del governo per non mollare una poltrona di un loro sottosegretario indagato per corruzione in un'inchiesta dove c'è di mezzo anche la mafia. Il Paese ha ben altri problemi a cui pensare, noi abbiamo messo delle proposte sul tavolo: il salario minimo, il taglio degli stipendi dei parlamentari, una legge per togliere la sanità dalle mani dei partiti, la legge sul conflitto d'interessi. Risposte? Zero!". "Non vogliamo polemiche - assicura il M5S - al contrario vogliamo continuare a lavorare per altri 4 anni, ma lasciateci dire che è fin troppo facile sparare false promesse ai cittadini se poi una forza politica non è in grado di assumersi le sue responsabilità davanti agli italiani. Perché, vedete, è comodo dire 'aspettiamo la condanna'. Così parlava Berlusconi!". "Anche Salvini dovrebbe mostrare più coraggio e maggiore coerenza visto che in occasione delle dimissioni della sottosegretaria ai Trasporti Simona Vicari (governo Renzi), perché indagata per concorso in corruzione, proprio lui diceva: 'Le dimissioni del sottosegretario non mi soddisfano. Non basta chiedere scusa e dimettersi'. All'epoca a Salvini non bastavano nemmeno le dimissioni, mentre adesso trattiene Siri sulla poltrona", accusa il M5S. "La Lega mostri di avere gli attributi non solo quando c'è da attaccare il MoVimento, come è stato fatto ieri con il ministro Trenta, ma mostri di averne anche per far dimettere un loro indagato per corruzione. Non si giri dall'altra parte, non minacci il governo, faccia la cosa giusta: dimostri un po' di coraggio! La Lega lasci stare la poltrona e intervenga, dia un segnale. E risponda alle nostre proposte, a partire dal salario minimo. Il Paese non può più aspettare!", conclude il M5S.