Il piano

Armando Siri, la strategia suicida dei grillini per non crollare: "Facciamolo rosolare"

Gino Coala

Alla fine il faccia a faccia tra Giuseppe Conte e Armando Siri c'è stato, ma di effetti immediati sul sottosegretario leghista indagato per corruzione non se ne sono visti. E non è un caso che l'incontro riservatissimo a palazzo Chigi di ieri sera, rivelato solo questa mattina, non sia stato né risolutivo né peggiorativo dei rapporti tra Lega e M5s. I grillini insistono perché Siri si dimetta al più presto, mentre Matteo Salvini e l'intera Lega ha subito fatto quadrato per blindarlo. La situazione dopo l'incontro di Conte non è variata di un millimetro. Leggi anche: Conte, il faccia a faccia a palazzo Chigi con Siri: che cosa si sono detti Quello su Siri sembra un clima di apparente stasi, ma potrebbe invece essere frutto della strategia grillina, come riporta il Fatto quotidiano. Lo scontro tutto interno al governo ha prodotto solo perdita di consensi per entrambi i partiti nell'esecutivo, come ha dimostrato anche l'ultimo sondaggio Swg diffuso dal TgLa7 di Enrico Mentana. E i grillini quando si tratta di sondaggi sono sempre più sensibili, considerando il periodo di profonda crisi di consensi che stanno attraversando, anche dopo le scoppole incassate dalle urne in Sicilia. Su Siri quindi nessun passo in avanti, ma neanche indietro. Il sottosegretario leghista resta a piedi nudi sulla graticola in attesa che qualcosa negli equilibri del governo si sblocchi. E la graticola non è immagina tanto lontana dalle vere intenzioni dei pentastellati. Tra i fedelissimi di Di Maio la convinzione è di aspettare, prendere tempo e smorzare le tensioni. Nel frattempo però fanno "rosolare" il malcapitato Siri, così come sperano di "rosolare" anche gli altri leghisti, che sotto la pressione degli attacchi grillini, alla fine potrebbero cedere e spingere il loro sottosegretario alle dimissioni. Una speranza per ora, più che un obiettivo concreto.