politica
Regeni, Conte ad al Sisi: "Insoddisfatto"
Pechino, 27 apr. (AdnKronos) - Da Pechino Conte torna sul caso Regeni. "Ho prospettato una certa insoddisfazione" ha detto il premier, dopo un incontro con il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi. "Ci viene prospettato che le indagini continuano", ma "a distanza di tempo ancora non c'è stato alcun passo avanti concreto che ci lasci intravvedere un accertamento dei fatti che sia plausibile". Il premier si è detto, poi, "molto turbato" dalla lettera, pubblicata su 'Repubblica' dai genitori di Regeni. "Hanno perso un figlio in circostanze veramente terribili, è una lettera che mi ha molto turbato". "All'inizio del mio mandato - ha ricordato il premier - li ho voluti incontrare subito, ho raccolto dettagli che mi hanno turbato particolarmente sulle modalità con cui è avvenuta questa uccisione". La loro lettera "anche se in una giornata impegnativa, mi ha colpito, sono rimasto molto turbato", ha ripetuto Conte. Il caso Regeni, ha detto, "è stata una delle cose più importanti di cui abbiamo parlato, ho richiamato la mia personale premura e ho insistito su questo punto, come ho fatto anche in passato". Al presidente egiziano, ha continuato, "ho fatto capire che non è mera ritualità il fatto di chiedere notizie e aggiornamenti su questo caso, ma corrisponde alla sensibilità mia personale, dell'intero governo e del popolo italiano: non possiamo trovare pace fino a quando non verrà acclarata la verità sul piano giudiziario". "Francamente non abbiamo strumenti reali e concreti per poter intervenire e sostituirci alla magistratura egiziana" ammette il premier. "Il fatto è - argomenta il presidente del Consiglio - è che non abbiamo strumenti per ottenere una verità giudiziaria, anche la magistratura italiana ha avviato un'inchiesta giudiziaria, che, da quanto ho capito, non ha ancora portato a dei risultati". "Da questo punto di vista sono diversi anni che abbiamo tentato vari iniziative", ricorda Conte, secondo il quale "il modo più efficace per cui io possa premere per un risultato è di continuare a spendere tutte le mie iniziative, la mia pressione, l'influenza che il governo può esprimere nel rapporto con il governo ed il presidente al Sisi". "Ovviamente - precisa il premier - io non parlo con la magistratura egiziana, ma con il presidente, che è la massima autorità politica e istituzionale: non posso che continuare su questa strada". E, come ripetuto anche oggi ad al Sisi, "non mi fermo sino a quando non avrò dei riscontro, l'Italia non verrà mai meno a questo impegno a perseguire una verità giudiziaria che sia plausibile, che abbia dei riscontri anche oggettivi e assolutamente inoppugnabili". LIBIA - Sul fronte del terrorismo ha messo in guardia sul "rischio che nella prospettiva di combattere i radicali islamici si possa favorire una loro trasmigrazione in Tunisia e poi anche in Italia". "E' un rischio - sostiene il presidente del Consiglio parlando della situazione in Libia - che dobbiamo tutti scongiurare, sto cercando di sensibilizzare tutti". Il nostro Paese, ha aggiunto, "è disponibile a soccorrere sia i feriti del Gna che quelli dell'Lna", vale a dire del governo di Tripoli e dell'Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar. "L'Italia non vuole interferire nelle attività belliche" in Libia "e mai lo farà" ma punta al dialogo con tutti per arrivare a "una soluzione politica e a ottenere quanto prima il cessate il fuoco". Quanto al presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi, sottolinea Conte, "non pensa assolutamente a lasciarsi coinvolgere", da parte dell'Egitto "non c'è nessun coinvolgimento diretto" nella crisi in Libia. VIA DELLA SETA - "Cosa significa in una cornice europea? Vorrei ricordarvi che 14 Paesi europei hanno sottoscritto il memorandum d'intesa" sulla Via della Seta con la Cina, "siamo tutti Europa". E' quanto ha detto il premier Giuseppe Conte in risposta ad una domanda secondo cui la Francia, come la Germania, sarebbe pronta a firmare il memorandum, ma in una cornice europea. "Non è che se la sottoscrive la Francia c'è la cornice Ue e se la sottoscrivono gli altri non c'è - ha sottolineato - Gli amici francesi mi fa piacere si siano decisi a sottoscrivere. Noi abbiamo fatto da apripista, abbiamo ottenuto molto e abbiamo introdotto tanti principi: quando possiamo dare l'esempio siamo ben contenti di farlo". CONTI PUBBLICI- "E' ragionevole attendersi, senza voli pindarici, un secondo semestre con segni di crescita positivi, anche più marcati per la nostra economia". E' quanto ha assicurato il premier Giuseppe Conte, che oggi a Pechino ha incontrato il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde. E, sul rating di S&P, ha ribadito: "Lo hanno confermato, non peggiorato, dateci tempo...".