La polemica

Paragona i figli agli ebrei perseguitati, insurrezione contro Berlusconi

Ignazio Stagno

Parla il Cav e subito scoppia la polemica. Dopo aver paragonato i i suoi figli agli ebrei perseguitati da Hitler parte subito la reazione anti-Silvio. A guidarla è Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica romana: "Paragonarsi agli ebrei perseguitati dal nazismo? È inappropriato ma appartiene al repertorio linguistico di ogni colore politico. La mia non vuole essere una valutazione politica. Spesso si fanno paragoni infelici che non rendono giustizia a quello che davvero è accaduto con il nazifascismo, quando l'unica soluzione per gli ebrei era quella di uscire in fumo dai camini dei campi di concentramento”. Per Pacifici, Berlusconi “dovrebbe trovare un paragone più vicino alla sua esperienza lasciando stare gli ebrei, perché la democrazia italiana può sbagliare ma non è certo un regime nazifascista”. Quale paragone? “Mi viene in mente Tortora, perseguitato dalla giustizia”. Il capo della comunità ebraica della Capitale poi ragiona sulla “contraddizione” tra quello che viene affermato dall'ex presidente del Consiglio con “il lavoro importante svolto dai parlamentari del Pdl impegnati nell'introduzione del reato di negazionismo, come Lucio Malan, e nei territori per continuare a preservare la memoria della Shoah”.   Furia Annunziata - Dopo Pacifici tocca a Lucia Annunziata che sull'Huffingtonpost scrive: "Ci pensi senatore Berlusconi: è questa la condizione sua e della sua famiglia? Si sente davvero così, Lei, nelle sue belle case, con i suoi conti in banca, i suoi accordi di divorzio che grondano benessere, le società di comodo e non di cui i suoi figli si spartiscono l'eredità, circondato dai suoi stuoli di avvocati e di servitori, omaggiato e obbedito dal suo partito personale... così immagina vivessero gli ebrei sotto Hitler? Il mondo Le ha perdonato molte cose in questi anni. Certo, L'ha attaccata spesso, a volte L'ha trattata come un buffone, un delinquente o una macchietta. Ma il mondo più grande, quei leader politici di cui Lei ancora vuole la stima, quelle opinioni pubbliche che Lei vuole ancora tenere al suo fianco, quella di Israele o quella americana, non credo Le perdoneranno questa sua leggerezza nel maneggiare la Storia. È possibile che mi sbagli, ma oggi Lei, Cavalier Berlusconi, ha definitivamente perso la sua battaglia contro la decadenza dal Senato e dal suo ruolo di leader politico. Speriamo almeno che i suoi figli siano stati chiamati in causa da Lei "a loro insaputa". Il Pd si accanisce sul Cav -  Ma a scatenarsi sulle parole del Cav è la sinistra. "Berlusconi ha perso completamente il senso della misura. Da 20 anni ci racconta la favola della persecuzione e oggi, anziché chiedere scusa agli italiani per la condanna per frode fiscale, si avventura in un paragone agghiacciante con una tragedia quale l'olocausto. Essere eguali di fronte alla legge, rispettare lo stato di diritto sono paragonabili alla persecuzione degli ebrei? Cosa ne pensa Alfano? Il Pdl accetti il confronto sulla legge di stabilità e sulla riforma della giustizia scendendo nel merito dei problemi senza derive ideologiche. Decidano se stare al governo o in campagna elettorale", afferma in una nota Danilo Leva, responsabile Giustizia del Pd. Poi è il turno del capogruppo dem Roberto Speranza: "Il confronto con la tragedia degli ebrei è semplicemente vergognoso. Berlusconi chieda scusa".  E a chiudere il coro anti-Silvio arriva pure Nichi Vendola: "Banalizzare come fa Berlusconi una terribile tragedia come la Shoah per la polemica politica di tutti i giorni è agghiacciante".