Sciagura a 5 Stelle
Luigi Di Maio "non l'ha mica capito". Franco Bechis e il tragico errore grillino: a chi consegnano il governo
Ci hanno sbattuto la testa, ma non l'hanno ancora capito. Luigi Di Maio e i grillini chiedono, anzi impongono le dimissioni del sottosegretario leghista Armando Siri ma quello che evidentemente non hanno ben chiaro, spiega il direttore del Tempo Franco Bechis, è il rischio a cui stanno andando inncontro. "Non è in discussione il fatto che la corruzione sia un reato grave - spiega Bechis -, e che una ipotesi di corruzione legata alla attività stessa dell'esecutivo getti ombre sgradevoli sulla maggioranza. Ma anche in questo quadro è molto pericoloso stabilire automatismi sulle conseguenze di una fase indiziale di indagine". Leggi anche: "Ovvio, la giustizia in Italia è a orologeria". Lo storico che sconcerta Formigli A Roma i 5 Stelle l'hanno vissuto sulla loro pelle, silurando il bravo assessore che si occupava dei rifiuti Paola Muraro per un'indagine di poco conto e da cui, peraltro, sarebbe uscita pulita. "Fu una decisione suicida privarsi della Muraro per applicare un automatismo previsto dal codice grillino - ricorda Bechis -, e il primo a capirlo fu proprio Di Maio, che lo fece cambiare quando si accorse che con l'automatismo avrebbero dovuto giubilare pure Virginia Raggi poche settimane dopo". Il problema, però, non è "l'asticella", ma "un qualsiasi automatismo che comporti la dipendenza diretta della politica dalle azioni della magistratura". Tanto più che "l'avviso di reato si chiama di garanzia perché serve appunto a garantire l'imputato che per tempo può intervenire difendendosi nel procedimento giudiziario. Se lo si trasforma in un atto automatico di estromissione dalla politica, si manda gambe all'aria il senso stesso della giustizia italiana". Perché così facendo, "si scarica sui pm una responsabilità che non debbono avere sulle loro spalle. O facendo peccato a pensarla così male - si dà a qualche magistrato un po' troppo militante un'arma micidiale e per fare cadere governi maggioranze politiche".