La corsa verso la "fucilazione"
Decadenza Berlusconi, Pdl contro Grasso: salta ufficio di presidenza
Ancora alta tensione tra Pdl e Pietro Grasso. A venti giorni dal voto sulla decadenza del Cav dal Senato è scontro col presidente di Palazzo Madama. Il Consiglio di presidenza del Senato era chiamato a valutare l’irregolarità del voto della Giunta elezioni sulla decadenza di Berlusconi, dopo le polemiche per i post pubblicati su Facebook dal senatore M5S Vito Crimi e da altri commissari durante i lavori del 4 ottobre scorso. Niente numero legale - Per Grasso, a quanto pare, quel post di Crimi dato in pasto al web durante la seduta - contravvenendo ai regolamenti che impongono a chi partecipa ai lavori di non esprimere un parere sulla materia o la persona sotto la lente d'ingrandimento (Silvio Berlusconi, in quel caso) - non è nulla di grave. Crimi fece ironia su una frase di Berlusconi, "non mollo", che ipotizzò fosse riferita a problemi intestinali. Per il presidente del Senato, riferiscono Alessandra Mussolini e Elisabetta Casellati, non esiste violazione del segreto e il consiglio di presidenza non sarebbe competente a decidere sulla questione sollevata. Potrebbe solo stabilire sanzioni disciplinari per i singoli senatori. Una posizione inaccettabile per il Pdl, che con la Lega ha lasciato i lavori, facendo così mancare il numero legale e impedendo alla seduta di concludersi regolarmente. "Decisione inaccettabile" - Per il Pdl, infatti, la violazione della segretezza comporta l’invalidazione del voto della giunta. "Abbiamo denunciato una violazione del regolamento e non abbiamo ricevuto risposta", afferma la Casellati. "Per noi è inaccettabile presenziare ad un consiglio di presidenza dove non si attui il regolamento. Quale organo è competente di fronte ad un regolamento che non viene rispettato?", Poi la Mussolini aggiunge: "Purtroppo il presidente Grasso non è imparziale perché ha ammesso che secondo lui non c’è stata violazione del regolamento". Grasso archivia dunque la questione ignorando di fatto le richieste del Pdl. Secondo gli azzurri questa violazione avrebbe dovuto invalidare il voto favorevole alla decadenza della Giunta per le immunità.