La pazienza sta finendo
Matteo Salvini, lo sfogo contro gli alleati grillini: furioso contro Di Maio, trema il governo
Difficile nascondere il nervosismo quando la pazienza è finita, anche per uno come Matteo Salvini che finora di pazienza ne ha avuta da vendere. Gli attacchi quotidiani che arrivano dagli alleati grillini hanno spinto il leader della Lega sempre più vicino al punto di rottura, se non altro al punto in cui comincerà a mandare al diavolo qualcuno, anziché incassare e tirare dritto, come ha fatto finora. L'ultima bordata di provocazioni gli è arrivata con la partecipazione al Congresso mondiale della famiglia a Verona. Salvini si è sentito bollare dai grillini, Luigi Di Maio in testa, come "l'ultimo dei testimonial della famiglia tradizionale". Proprio nel giorno in cui aveva deciso di non mancare su quel palco, ma per ribadire che non farà mai un passo indietro sui diritti acquisiti come la legge sul divorzio e quella sull'arborto. E che anzi ha tutte le intenzioni di fare una guerra senza quartiere a quelle case famiglia che finora hanno lucrato sull'affido dei bambini. Leggi anche: Salvini umilia la manifestante "campionessa" di Verona: il suo rivoltante cartello Dei fischi dei contestatori fuori dalla Gran guardia di Verona, uno come Salvini sa fregarsene. Ma quando tra loro ci sono pure gli alleati di governo, le cose cambiano. Da qui arriva lo sfogo che, secondo un retroscena del Corriere della sera, ha affidato ai suoi più stretti collaboratori: "Non un giorno, nemmeno un singolo giorno hanno rinunciato a cavalcare il Congresso della famiglia". E ancora doveva leggere la nota di Palazzo Chigi che lo invitava a "studiare le cose prima di parlare, altrimenti si fa solo confusione". A quel punto Salvini è nel mezzo del fuoco incrociato tra grillini e il premier Conte, in teoria il garante dell'alleanza: "Io non è che passi le mie giornate ad attaccare i Cinque stelle - ha poi recriminato - E invece ogni giorno io mi ritrovo a sentirmi dare del retrogrado, del medievale, dello sfigato. Ma guarda un po'...". Non fanno eccezione anche pezzi di staff di Conte, come il sottosegretario Vincenzo Spadafora, che intanto ha annunciato una manifestazione a sostegno degli omosessuali. Un tema che Salvini non evita, anzi: "Se mi invitano, andrò a ripetere le stesse cose identiche che ho detto oggi. Perché il 99% delle persone che incontro e che rappresentano il mondo gay non hanno alcun interesse ad adottare o a mettere al mondo dei bambini. Vogliono vivere semplicemente e senza discriminazioni la loro vita". Salvini poi lancia l'affondo: "Questa è ignoranza, perché una manifestazione pro-gay in risposta al Congresso delle Famiglie vuol dire non aver capito niente. Spadafora si informi".